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Unità 13
Roma e il Mediterraneo
1. Economia e società a Cartagine √ Manico di specchio
con figura femminile,
Roma e Cartagine La vittoria su Pirro assicurò a Roma III-I sec. a.C.
[Museo di Cartagine, Cartagine]
il controllo di tutta l’Italia meridionale, facendo entrare Gli oggetti in avorio e in osso
nella sua orbita le antiche colonie greche. Gli eserciti ro- costituiscono una tra le più pregevoli
mani vennero quindi a diretto contatto con la Sicilia e con produzioni dell’artigianato fenicio
e punico. Per quanto presente sia in
la massima potenza mediterranea, Cartagine. I rapporti Asia Minore sia in Africa, l’avorio non
tra Roma e Cartagine erano sempre stati buoni: due trat- era un materiale facilmente
reperibile, per questo motivo era
tati (per il primo, ®12.7) avevano provveduto a regolare spesso sostituito dall’osso, meno
le rispettive zone di influenza; il terzo e più recente, stipu- prezioso e di più facile acquisizione.
Questo manico di specchio
lato intorno al 280 a.C., aveva posto come limite all’e- rappresenta uno dei pochi
spansione cartaginese le coste italiche. Implicitamente si documenti in avorio pervenutici da
Cartagine.
attribuiva la Sicilia alla sfera cartaginese; ma la cosa, alme-
no nella prospettiva romana, fu ritenuta presto tutt’altro
che scontata, e proprio dalla competizione per il control-
lo dell’isola nacque una terribile guerra tra le due città.
L’impero cartaginese Antica colonia fenicia fondata
nell’814 a.C. in una posizione chiave lungo le principali
rotte mediterranee, Cartagine possedeva in Africa un
territorio corrispondente grosso modo all’odierna Tuni-
sia e alla fascia costiera dell’attuale Libia, ma controlla-
va anche la Sicilia centrale e occidentale, parte della Sar-
degna e della Corsica. Insediamenti cartaginesi (o puni-
ci, come dicevano i Romani) si trovavano nell’arcipelago
maltese, a Pantelleria, nelle isole Baleari.
Il regime politico cartaginese era un’oligarchia dominata
da grandi proprietari direttamente coinvolti anche in attività commerciali. La suprema au-
torità civile era rappresentata da due magistrati chiamati sufeti, eletti annualmente sulla ba-
se di criteri di nascita e di ricchezza. Le funzioni militari erano affidate a generali scelti me-
diante votazione. L’organo più autorevole era una specie di senato composto dai membri
delle famiglie dominanti. Il popolo veniva consultato solo in casi eccezionali.
L’economia cartaginese aveva una solida base nell’agricoltura: grano, olio, frutta veniva-
no prodotti sul suolo africano con tecniche d’avanguardia. Poco presenti nelle acque del
Mediterraneo orientale, i Cartaginesi dominavano invece le vie di traffico occidentali, dal-
le quali avevano emarginato i Greci, e le rotte atlantiche. Queste ultime facevano affluire
beni preziosi come l’avorio e l’oro dall’Africa occidentale e lo stagno dall’attuale Gran GUIDAALLOSTUDIO
Bretagna. Altre risorse provenivano dai tributi imposti ad alcune città fenicie dipenden- 1. Che cosa stabiliva il trattato con
ti e alle popolazioni libiche dell’entroterra. Cartagine del 280 a.C.?
2. Cartagine era governata da un
L’esercito Solo una minoranza dei cittadini cartaginesi militava nell’esercito. Essa for- tiranno?
niva i quadri superiori e medi, ma il grosso delle forze armate era costituito da contin- 3. Da dove proveniva l’oro
commerciato dai Cartaginesi nel
genti reclutati tra le popolazioni sottomesse (Africani, Sardi, Spagnoli, ecc.), forniti dagli Mediterraneo?
alleati o assoldati come mercenari. Agli inizi del III sec. a.C. la flotta bellica cartaginese 4. Come reclutava Cartagine i suoi
soldati?
non aveva rivali per dimensioni, efficienza, qualità tecniche.
2. La Prima guerra punica (264-241 a.C.)
Il pretesto Quando due potenze sono decise a scontrarsi, prima o poi trovano un pre-
testo. Fu così anche per Roma e per Cartagine. Questi i fatti: nel 288 a.C. i Mamertini (da
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