Page 268 - Profili di Storia
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                                                                                      Il re scelto dal destino:
                                                                                                Alessandro



                         tuto raggiungere; pensava che, crescendo le  maestro le scienze morali e politiche, ma  sempre con sé un esemplare corretto da
                         conquiste di suo padre, sarebbero diminui-  che gli siano stati impartiti anche gli inse-  Aristotele [...], che teneva sempre insieme
                         te le occasioni per sé, mentre egli preferiva  gnamenti segreti e più difficili, quelli che  al pugnale sotto il guanciale.
                         ereditare un regno scarso di danaro, lusso e  [...] si venivano a conoscere soltanto dalla
                         godimenti, ma tale da offrire occasioni di  viva voce del maestro ed erano riservati agli
                         lotte, di guerre e di onori. [...]  iniziati, tanto che non si portavano mai a
                         Filippo non si fidò interamente della cura  conoscenza della massa. [...]  2. Il grande filosofo greco vissuto tra il 384 e il 322
                                                                                                  a.C.
                         e dell’educazione che potevano impartire  Penso che anche la passione per la medici-
                         ad Alessandro i suoi maestri sia nella musi-  na sia stata instillata nell’animo di Alessan-
                         ca sia nelle discipline che compongono il  dro da Aristotele. Alessandro non coltiva-  GUIDAALLALETTURA
                         ciclo di studi abituale, poiché riteneva che  va di questa scienza soltanto la parte teori-  1. Il carattere di Alessandro potrebbe definirsi
                                                                                                  «calmo e giudizioso», oppure «sfrenato e
                         fosse un compito superiore a loro [...]. E  ca, ma soccorreva anche i suoi amici quan-  impulsivo»?
                         mandò a cercare del più reputato e colto fi-  do erano ammalati e prescriveva loro delle  2. Perché Alessandro non si rallegrava delle
                         losofo del suo tempo, Aristotele , cui pagò  cure e diete, come si può rilevare dalle sue  conquiste del padre?
                                                  2
                         per la sua opera di maestro un salario ge-  lettere. Amava per natura lo studio e la let-  3. Quale maestro educò Alessandro? Quali
                                                                                                  insegnamenti gli impartì?
                         neroso e adeguato a lui...  [...] Pare  che  tura; stimava e definiva l’Iliade un sussidio  4. Qual è la lettura che Alessandro riteneva più
                         Alessandro abbia non soltanto appreso dal  per giungere alla virtù militare; ne portava  utile?




                                                   Il primato del coraggio
                                                   Nella prima battaglia che vide l’esercito di Alessandro contro quello di Dario, i Persiani commi-
                                                   sero un errore fatale: sottovalutarono l’entità delle forze macedoni e si fecero trovare imprepara-
                                                   ti. I Macedoni si erano invece accuratamente preparati allo scontro e combatterono mirabilmen-
                                                   te. Ma la palma della vittoria fu conquistata grazie al contributo decisivo del loro giovane re, che
                                                   condusse una travolgente carica di cavalleria e mise in fuga, per la prima volta, i Persiani. La par-
                                                   tecipazione attiva alle battaglie rimase una caratteristica tipica della figura di Alessandro, e in
                                                   quanto tale fu praticata anche dai condottieri che nei secoli successivi si proposero come emuli
                                                   del grande sovrano macedone.
                                                   Il successo presso il fiume Granico rese tangibile la possibilità di abbattere l’impero di Dario e
                                                   Alessandro non mancò di celebrare l’episodio. Egli commissionò allo scultore Lisippo un gruppo
                                                   bronzeo, che venne innalzato nel santuario di Zeus a Dion, in Macedonia, luogo rituale di adu-
                                                   nata dell’esercito macedone. Il gruppo era formato da ventisei figure a cavallo, in grandezza na-
                                                   turale: il re era raffigurato nella foga del combattimento, in mezzo a venticinque dei suoi cavalie-
                                                   ri morti durante il primo assalto. La fama di quest’opera, (che fu poi portata a Roma quando la
                                                   Macedonia divenne provincia romana) fu enorme durante tutta l’antichità e contribuì a tener vi-
                                                   vo il ricordo di quell’epico scontro.


                        DOC3
                         Diodoro Siculo, Biblioteca storica, XVII, 19; 21, 4-6  opportunamente l’esercito in ordine di  tre Alessandro, che aveva con sé, nell’ala
                                                             battaglia. I barbari allora disposero di  destra, i migliori cavalieri, fu il primo ad as-
                         Alessandro, quando seppe della concen-  fronte all’intero schieramento dei Macedo-  salire i Persiani e, scontratosi con i nemici,
                         trazione  di  forze  dei  Persiani,  avanzò,  e,  ni la loro numerosa cavalleria, con la quale  ne fece una grande strage. [...]
                         dopo una rapida marcia, si accampò di  avevano pensato di attaccare battaglia. [...]
                         fronte ai nemici, in modo tale che il Grani-  I cavalieri erano complessivamente più di
                         co scorreva tra i due accampamenti. I bar-  diecimila. I fanti persiani non erano meno
                         bari, occupate le falde del monte, se ne sta-  di centomila , e se ne stavano tranquilla-  1. Come accade spesso nei resoconti degli storici an-
                                                                       1
                         vano tranquilli, avendo deciso di attaccare  mente schierati in seconda linea, perché  tichi, le cifre dei soldati messi in campo non sono at-
                         i nemici mentre attraversavano il fiume,  sembrava che la cavalleria bastasse a scon-  tendibili. Dobbiamo intendere semplicemente che,
                         perché pensavano di vincere facilmente in  figgere i Macedoni. Quando le due caval-  secondo l’autore, i Persiani schierarono un esercito
                         battaglia quando la falange dei Macedoni  lerie si scontrarono animosamente, i cava-  ingente, assai superiore quantitativamente a quello
                                                                                                  macedone.
                         si fosse sparpagliata. Ma Alessandro all’al-  lieri tessali guidati da Parmenione , che si  2. Il contingente di cavalieri provenienti dalla regione
                                                                                         2
                         ba fece arditamente passare le truppe dal-  trovavano nell’ala sinistra, sostennero vali-  greca della Tessaglia, comandati dal generale Parme-
                         l’altra parte e prevenì i nemici schierando  damente l’assalto dei loro avversari, men-  nione [®Unità 10, DOC1, nota 7].


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