Page 10 - Storia dell'inquisizione spagnola
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queste relazioni o riassunti di processi, dei quali abbiamo a
disposizione delle serie, se non complete almeno assai
cospicue, per tutti i tribunali. Sono stati loro a mettere a
punto il metodo per elaborare queste serie attraverso un
calcolatore elettronico, metodo illustrato da Gustav
Henningsen in un articolo molto suggestivo . Nello stesso
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tempo, e questo non ha nulla di sorprendente, poiché
Henningsen è il direttore del Museo del folclore danese,
questi due ricercatori hanno imboccato risolutamente una
nuova strada suggerita loro dalla straordinaria ricchezza
delle fonti. Credo preferibile dare qui la parola a Gustav
Henningsen:
«Coloro che hanno lavorato negli archivi del Santo Uffizio
possono testimoniare di una realtà completamente diversa .
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Gli atti dei processi, secondo la natura dei reati, ci ricordano
piuttosto i referti medici di una clinica psichiatrica; le note di
uno psicologo sulle conversazioni con i suoi pazienti, le
analisi dettagliate di un sessuologo sui comportamenti
sessuali anormali; gli appunti di un antropologo che voglia
fare il ritratto di un guaritore e della sua clientela; gli studi
di un sociologo sulle norme e sui valori sociali, quali si
riflettono nella conversazione quotidiana del popolo secondo
le diverse classi sociali; le analisi fenomenologiche che lo
storico delle religioni fa della fede e dei riti degli ebrei o dei
musulmani; la descrizione da parte di uno storico della
Chiesa della vita delle comunità luterane o calviniste; lo
sforzo di uno storico della letteratura per interpretare
l’opera di un poeta e metterla in relazione con la sua
personalità e le tendenze spirituali dell’epoca...».
Queste poche righe sono sufficienti per suggerire ciò che
ci si può aspettare dalle pubblicazioni di Henningsen e
Contreras quando il calcolatore avrà elaborato i risultati ed
essi potranno utilizzarli. Ma, senza conoscere ancora questi
due autori, anch’io avevo scoperto, sette o otto anni fa, il
mirabile filone delle relazioni di cause e il valore etnografico
di decine di processi considerati finora volgari perché non