Page 7 - Storia dell'inquisizione spagnola
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INTRODUZIONE

                  L’Inquisizione,  come  il  crimine,  continua  ad  affascinare  i
               nostri contemporanei e il richiamo allo stato totalitario in cui
               l’ideologia  è  imposta  al  popolo  fin  dall’infanzia  e  ogni

               dissidenza  implica  repressione,  emarginazione  e  carcere,
               suggerisce  quasi  inevitabilmente  un  riferimento  ad  essa.
               Questo  rapporto  nasce  da  una  logica  stringente,  la  cui
               esattezza  è  incontestabile  ma  legata  molto  spesso  a
               immagini  stereotipate,  che  richiedono  invece  una  revisione
               completa.  Un’analisi  del  linguaggio  delle  opinioni  comuni
               sull’Inquisizione,  condotta  secondo  i  moderni  metodi

               quantitativi, darebbe probabilmente il tasso di frequenza più
               elevato  alle  parole:  Torquemada,  intolleranza,  fanatismo,
               tortura,  rogo...  L’Inquisizione  fu  però  tutt’altra  cosa,  pur
               essendo anche questo nei primi trent’anni della sua storia.
                  La  bibliografia  concernente  l’Inquisizione  è  enorme.
               Quando Emile Van der Vekene iniziò nel 1963 a pubblicarla,

               raccolse  1.950  titoli:  si  accorse  però  che  la  bibliografia
               cresceva al ritmo della produzione stampata senza segnare il
               minimo  rallentamento,  il  che  testimoniava  il  profondo
               interesse  che  il  mondo  della  cultura  accordava  a  questa
               istituzione.  629  titoli  erano  stati  pubblicati  nell’Ottocento;
               ma  ammontavano  già  a  739  per  gli  anni  1900-1961,  con
               autori  di  nazionalità  diverse:  spagnoli,  naturalmente,  ma

               anche  italiani,  francesi,  portoghesi,  tedeschi,  austriaci,
               inglesi,  americani,  cileni  ecc...,  e  fra  loro,  storici  israeliani
               come Baer o Roth, per non citare che i più noti.
                  Dopo  la  pubblicazione  di  Van  der  Vekene,  il  numero  dei
               lavori  sull’Inquisizione  continuò  ad  aumentare  e  alcuni
               hanno  incontrato  un  notevole  successo:  il  libro  di  Henry

               Kamen, uscito nel 1965, History of the Spanish Inquisition,
               che non offriva alcuna rivelazione eccezionale, ma appariva
               come una puntualizzazione chiara e completa e rifletteva la
               nuova             tendenza              all’interpretazione                  sociologica
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