Page 77 - Un fisico in salotto
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un’isoletta dell’Egeo?

             Per  definire  una  lunghezza  occorre  intanto  fissare  da  che  punto  a  che  punto  si
          intende misurarla. E fin qui non ci sono problemi: potete pensare di misurarla tra la
          punta di quello scoglio laggiù sulla riva e la punta di quell’altro. Ma poi? Cosa fate?
          Stendete  un  metro  lunghissimo,  come  quelli  che  vengono  srotolati  dalla  Polizia
          Stradale per studiare la dinamica di un incidente?
             Eh no. Se fate così troverete la distanza tra quei due scogli, certamente; ma non la

          lunghezza  della  spiaggia.  Già,  perché  per  misurare  questa  lunghezza  non  dovete
          ‘tirare  dritto’,  per  così  dire:  dovete  seguire  le  irregolarità  della  spiaggia.  Questa
          presenta infatti piccole insenature e in altri punti ancora avanza nel mare.
             E  qui  cominciamo  già  a  notare  le  difficoltà:  se  il  mare  non  è  ‘perfettamente’
          calmo,  l’aspetto  della  battigia  cambia  continuamente  al  passare  del  tempo.  Come
          fare per individuare e quindi fissare una volta per tutte il confine tra terraferma e
          mare?

             Ma  stavolta  siete  fortunati  e  questa  difficoltà  è  superata!  Il  mare  è  infatti
          assolutamente calmo e siete incoraggiati a proseguire nelle vostre misurazioni.
             Cosa  dovete  fare  allora  per  tenere  conto  delle  irregolarità  della  spiaggia?  Con
          molta pazienza dovrete segnare altri punti intermedi lungo la battigia e, magari con
          una semplice riga da disegno, misurare la distanza tra un sasso e l’altro lungo la riva.
          Poi dovrete sommare tutte queste piccole distanze che avete trovato.

             Qual è il risultato? Troverete un numero che è senz’altro maggiore di quello che
          avreste  trovato  tirando  dritto.  Certamente:  una  linea spezzata  tra  due  punti  è
          sicuramente più lunga della linea retta che li congiunge.
             Dove voglio arrivare, con queste premesse?
             La  spiaggia  presenta  irregolarità  anche  tra  un  sasso  e  l’altro;  allora  dovrete
          ‘spezzettare’  anche  questo  piccolo  tratto,  che  risulterà  dunque  più  lungo  della
          distanza tra i due sassi. Il risultato sarà che la lunghezza di tutta la spiaggia risulterà

          ancora maggiore di quella valutata in precedenza.
             Cosa concludere? Per avere la ‘vera’ lunghezza della spiaggia dovreste continuare
          con  queste  operazioni  fino  all’infinito:  un  compito  che  è  impossibile,  in  linea  di
          principio.  Inoltre  trovereste  di  volta  in  volta  un  numero  via  via  crescente,  fino
          all’infinito.

             Dovreste dunque arrivare a dire che la spiaggia è infinitamente lunga!
             Pensando a tutta la costa che circonda la Grecia o l’Italia, che senso ha dire allora
          che  essa  misura  quindicimila  o  ‘soltanto’  ottomila  chilometri?  Assolutamente
          nessuno!
             In termini scientifici, si dice che la battigia presenta una struttura frattale, per la
          quale  il  concetto  di  lunghezza  perde  senso.  La  parola  frattale  è  un  neologismo
          coniato dal matematico di origine polacca Benoît Mandelbrot (nato a Varsavia nel
          1924),  a  denotare  proprio  la  caratteristica  di  frazionabilità  infinita  di  queste

          strutture.
             E  comunque  fermiamoci  un  momento  su  queste  considerazioni.  Supponiamo  di
          prendere  per  buono  il  dato  che  ci  mostra,  per  l’Italia,  uno  sviluppo  costiero  di
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