Page 76 - Un fisico in salotto
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I frattali
Molte persone dichiarano la loro scarsa attitudine per le materie scientifiche e in
particolare per la matematica e la fisica.
Personalmente, penso che non si tratti di una questione di attitudine. Credo che
ognuno, in questo salotto, potrebbe essere un buon matematico o un buon fisico!
Piuttosto sappiamo che, in particolare nella cultura italiana, da tanto tempo è
invalso un costume secondo il quale la matematica e la fisica vengono considerate
noiose e poco formative; e ciò quantomeno attenua l’interesse che si potrebbe avere
per esse, fino dagli anni della scuola.
Questo però è un vero peccato. La matematica e la fisica insegnano infatti a
ragionare, certamente non meno di quanto non insegnino le altre materie scolastiche.
La scarsa capacità di ragionare si manifesta in molte occasioni e certe idee o certe
affermazioni, assolutamente prive di senso, ci accompagnano costantemente nella
nostra vita quotidiana. Vorrei mostrarvelo con qualche esempio.
A parte la politica (lasciamola stare, almeno per il momento...), quando le
questioni importanti sono state trattate, un servizio del telegiornale ci propone
argomenti più ‘leggeri’, come le novità del Festival di Sanremo o il matrimonio di un
famoso attore con una famosa attrice o la scoperta di posti bellissimi dove
trascorrere le nostre vacanze.
Qualche tempo fa ho seguito proprio un servizio nel quale si parlava della Grecia
e dell’incremento nelle presenze degli italiani in quella terra meravigliosa.
Del resto – aggiungeva il giornalista di turno – si tratta del luogo ideale per
scegliere dove trascorrere le vacanze al mare: la Grecia ha infatti ben quindicimila
chilometri di costa mentre qui, in Italia, che pure è un posto bellissimo, ci dobbiamo
accontentare di ‘soli’ ottomila chilometri...
Ecco, dovrebbe meravigliare il fatto che lo sviluppo costiero di una penisola
come l’Italia o la Grecia o di un’isola come la Sardegna sia un dato riportato sui
libri di geografia o sugli atlanti. Infatti, esso può essere definito soltanto in modo
convenzionale, secondo un criterio che può essere di nostro gradimento o meno.
Per esempio, nel caso di un’isola, si potrebbe definirlo come la somma delle
distanze tra un faro e l’altro lungo la costa fino a tornare al faro dal quale abbiamo
iniziato le nostre misure. Oppure come somma delle distanze tra un porto e l’altro
fino a completare il giro.
A seconda del criterio adottato otterremmo valori molto diversi tra loro e dunque
sarebbe quantomeno difficile stabilire una valutazione oggettiva, anche se
approssimata, dello sviluppo costiero.
Questa difficoltà è di fatto il segnale di una interessante questione concettuale, che
è la seguente: è impossibile stabilire la lunghezza di una costa. Dunque il dato che la
riguarda è assolutamente privo di senso, contrariamente a quello che ci si potrebbe
aspettare.
Senza arrivare a tutta l’Italia o tutta la Grecia, vi siete infatti mai domandati
quanto è lunga la piccola spiaggia ‘segreta’ che avete scoperto durante le vacanze su