Page 22 - Un fisico in salotto
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Chi dei due ha ragione? Evidentemente non è possibile, neanche con i moderni
strumenti di misura, apprezzare la differenza fra queste due velocità. Quindi
possiamo affermare che entrambi hanno ragione!
A ogni buon conto, per quale motivo le due velocità risultano diverse, anche se di
pochissimo?
Il fatto è che, per Galileo, la composizione delle velocità si deve eseguire con una
semplice addizione o sottrazione, come abbiamo visto. Per Einstein occorre
applicare una formula un po’ più complicata.
Essa sembra apportare soltanto una piccola e irrilevante differenza rispetto al
risultato galileiano. Che bisogno c’è allora di una formula nuova, che peraltro
fornisce una fastidiosa sequenza di numeri decimali invece della bella ‘cifra tonda’
che ci suggerisce Galileo?
Ebbene, la formula di Einstein è effettivamente inutilmente complicata se la
applichiamo a fenomeni nei quali sono coinvolte piccole velocità, come quelle del
treno e del passeggero. Ma dobbiamo assolutamente utilizzarla se abbiamo a che fare
con velocità elevatissime come, per esempio, la velocità della luce.
Insomma, deve essere chiaro che la Teoria della Relatività è una generalizzazione
della fisica galileiana, non una sua negazione. È una generalizzazione necessaria per
trattare correttamente anche quei fenomeni nei quali intervengono velocità che
Galileo non avrebbe potuto neanche concepire.
Quindi, ribadiamo bene, quella che chiamiamo rivoluzione scientifica deve essere
considerata come un (grande) passo avanti che è accompagnato dalla assoluta
conferma delle leggi di Galileo che rimangono valide quando abbiamo a che fare
con fenomeni nei quali intervengono velocità molto piccole.