Page 17 - Un fisico in salotto
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caduta dei corpi.

             Galileo si rese conto che questo fenomeno obbedisce alla legge seguente: tutti i
          corpi indistintamente impiegano lo stesso tempo a cadere da una prefissata altezza.
             Possiamo  provare  a  ripetere  questo  esperimento  che  non  richiede  attrezzature
          particolarmente  complicate  (richiede  solo  la  precauzione  di  evitare  qualche...
          danno!).
             Così  prendiamo  alcuni  oggetti  e  lasciamoli  cadere  insieme  per  accorgerci  che

          arrivano al suolo... uno dopo l’altro. Allora la legge di Galileo è sbagliata?
             No, non è sbagliata. Il fatto è che esiste la resistenza dell’aria che agisce in vario
          modo  a  seconda  del  corpo  che  cade;  quindi  le  condizioni  nelle  quali  avviene
          l’esperimento non sono le stesse per tutti gli oggetti che utilizziamo.
             Potremmo allora utilizzare oggetti tutti uguali, ma allora studieremmo le leggi che
          riguardano quel tipo particolare di oggetto. Se siamo alla ricerca o alla verifica di
          una  legge  generale  che  riguardi tutti  i  corpi,  dobbiamo  eliminare  la  resistenza

          dell’aria facendo il nostro esperimento in un ambiente adatto: per esempio in un tubo
          nel quale sia stato praticato il vuoto o... sulla Luna, dove non esiste atmosfera.
             La resistenza dell’aria, insomma, va eliminata perché è un fenomeno che non ha
          niente a che vedere con il fatto che i corpi cadono verso il suolo. Essa non fa altro
          che perturbare, e quindi ‘nascondere’, l’essenza del fenomeno che stiamo studiando.
             Galileo  intuì  che  se  gli  fosse  stato  possibile  far  cadere  i  suoi  oggetti  senza  la

          resistenza dell’aria, questi sarebbero arrivati al suolo contemporaneamente.


          Come  la  mettiamo  con  la  Teoria  della  Relatività?  La  sua  formulazione  segna  una
          rivoluzione scientifica, rispetto alle idee galileiane. Dovremmo quindi concludere
          che è sbagliato tutto quello che aveva affermato Galileo?
             A volte, da ‘facili’ discorsi pseudofilosofici può nascere l’idea che nella fisica
          sia  tutto  estremamente  precario:  si  credeva  che  tutto  fosse  giusto  e  poi  arriva
          Einstein a dire che tutto è sbagliato! Attenzione. Le cose stanno in modo ben diverso.
          L’opera di  Einstein è un grande completamento dell’opera che parte da Galileo e

          passa per altri grandi pensatori come Newton, Faraday, Maxwell e via dicendo.
             In sostanza, badiamo bene, non un solo principio della fisica di Galileo e Newton
          deve essere rigettato come falso.
             Inoltre non  una  sola  formula,  che  è  possibile  dedurre  da  tali  principi,  va
          considerata falsa.  Il punto è che, in molti casi, essa può essere sostituita con una
          formula più  generale,  suggerita  dalla  Teoria  della  Relatività  (e  dalla  meccanica

          quantistica,  della  quale  parleremo  in  seguito),  adatta  a  descrivere  anche  quelle
          situazioni per le quali la formula precedente è inadeguata. Torneremo molte volte su
          questi punti.
             Se  con  Einstein  si  parla  di  rivoluzione  scientifica  è  semplicemente  perché  le
          conseguenze previste dalla Teoria della Relatività sono in disaccordo con quello che
          ci suggerisce il nostro senso comune.
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