Page 14 - Un fisico in salotto
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della fisica. Così pure quello del lettore CD che abbiamo in casa o semplicemente

          quello  di  una  lampadina  elettrica  è  basato  sulle  nostre  conoscenze  di  fisica,  che
          hanno permesso lo sviluppo della moderna tecnologia.
             Ammesso  che  abbia  un  senso  logico  parlare  di  una  conoscenza completa  della
          Natura, possiamo dire che la fisica è ancora lontana dal raggiungimento di questo
          obiettivo.
             Infatti l’esplorazione sempre più sistematica e approfondita dell’Universo che ci

          circonda,  dall’infinitamente  grande  delle  galassie  all’infinitamente  piccolo  degli
          atomi, rivela continuamente l’esistenza di nuovi fenomeni che devono ancora essere
          opportunamente interpretati.
             Nella nostra conversazione ci limiteremo a parlare delle leggi e delle teorie che
          governano  la  grande  quantità  di  fenomeni  per  i  quali  la  fisica  fornisce  una
          descrizione completa e definitiva.
             C’è  per  esempio  la  Teoria  gravitazionale  di  Newton,  alla  quale  abbiamo  già

          accennato, che descrive in modo rigoroso le modalità secondo le quali i corpi celesti
          si attraggono. Ne parleremo in molte occasioni. C’è poi la Teoria di Maxwell, che
          descrive  correttamente  le  caratteristiche  essenziali  di  tutti  i  fenomeni
          elettromagnetici.  E  così  via.  Teorie  di  questo  genere  riguardano  categorie  molto
          ampie di fenomeni e, in certo qual modo, descrivono i fondamenti della fisica.
             Altre  teorie  riguardano  invece  circostanze  particolari.  Un  esempio  può  essere

          costituito da quella che viene chiamata brevemente Teoria BCS.
             BCS  è  un  acronimo  dato  dalle  iniziali  dei  tre  fisici  che  l’hanno  formulata  nel
          1957:  John  Bardeen (1908-1991),  Leon  Cooper (nato nel 1930) e  John  Schrieffer
          (nato nel 1931).
             Questa  teoria  fornisce  la  spiegazione  del  fenomeno  della superconduttività
          secondo  il  quale  a  temperature  molto  basse,  prossime  allo zero  assoluto,  molti
          materiali  conduttori  non  presentano  resistenza  alcuna  al  passaggio  della  corrente

          elettrica.
             Come  avremo  modo  di  discutere  più  avanti,  lo zero  assoluto  è  la  minima
          temperatura fisicamente ammissibile, che dunque potrebbe essere posseduta da un
          qualsiasi oggetto.
             Sappiamo che non è difficile (andando magari in Siberia) trovarsi in condizioni

          nelle quali la temperatura è quaranta o cinquanta gradi sotto lo zero centigrado (—
          40°C oppure —50°C).
             Ebbene,  lo  zero  assoluto  corrisponde  a  circa  –  273°C!  Di  fatto,  una  tale
          temperatura  è  irraggiungibile;  anche  se  in  un  laboratorio  di  fisica,  per  mezzo  di
          opportune  tecniche,  si  riesce  ad  arrivare  a  temperature  poco  superiori  che
          differiscono  da  questo  limite  per  qualche  frazione  di  grado  soltanto.  Non  occorre
          comunque  arrivare  a  temperature  così  estreme  per  osservare  il  fenomeno  della
          superconduttività: esso già si manifesta a temperature dell’ordine di – 270°C.

             Si tratta di temperature che certamente non riusciamo a ottenere con il frigorifero
          che  abbiamo  in  cucina!  Ma  che  di  fatto  sono  facilmente  raggiungibili  in  un
          laboratorio opportunamente attrezzato.
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