Page 21 - Un fisico in salotto
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Tra l’altro, questa proprietà è quella che ci garantisce proprio l’affidabilità di un

          orologio a pendolo azionato da una molla.
             Infatti, a mano a mano che la molla si ‘scarica’, le oscillazioni del pendolo hanno
          un’ampiezza via via decrescente; ma l’isocronismo delle oscillazioni ci garantisce
          che l’orologio continuerà a scandire il tempo con la stessa cadenza.


          A parte questo, nelle sue indagini sul movimento dei corpi, a Galileo non sfuggì una
          fondamentale  circostanza,  che  è  conosciuta  come Legge  di  composizione  delle
          velocità. Un semplice esempio è il seguente: supponiamo che un passeggero sia a

          bordo di un treno cha corre a 100 chilometri l’ora. Se il passeggero è seduto su una
          poltrona,  100  chilometri  l’ora  rappresenta  anche  la  velocità  che  il  passeggero  ha
          rispetto alla superficie terrestre.
             Supponiamo  invece  che  il  passeggero  stia  camminando  lungo  il  corridoio  del
          vagone  a  una  velocità  di  3  chilometri  l’ora  rispetto  al  vagone.  Egli,  rispetto  alla
          superficie terrestre, si sta muovendo a una velocità di 103 chilometri l’ora, se sta
          andando verso la testa del convoglio; e di 97 chilometri l’ora se sta andando in verso
          opposto.

             Galileo  effettivamente  si  accorse  che  basta  sommare  o  sottrarre,  a  seconda  dei
          casi,  la  velocità  del  passeggero  rispetto  a  quella  del  mezzo  che  lo  trasporta  per
          sapere la sua velocità – diciamo – ‘in assoluto’.


          Beh,  Galileo  non  andava  in  treno!  Ma  ovviamente  questo  non  fa  differenza.  Per
          riferirci ai suoi tempi, potremmo pensare a un marinaio a bordo di un veliero mentre
          cammina lungo il ponte della nave: la sua velocità rispetto alla superficie del mare si
          aggiunge  o  si  sottrae  a  quella  della  nave  a  seconda  che  vada  verso  la  prua  o  la

          poppa.
             Detto questo, facciamo un grande balzo nel tempo e vediamo cosa dice Einstein a
          questo  proposito.  In  pratica,  ci  accingiamo  a  discutere  il  passaggio  tra  la  fisica
          galileiana e quella relativistica. A parte questioni nelle quali non è il caso di entrare
          (almeno per il momento), con l’esempio che segue vi avrò esposto tutta la Teoria
          della Relatività (si fa per dire...)!
             Torniamo  a  bordo  del  treno  e  supponiamo  che  il  passeggero  cammini  verso  la

          testa del convoglio a 3 chilometri l’ora. Qual è la velocità che ha rispetto alla linea
          ferroviaria, cioè rispetto alla superficie terrestre?







                            Per Galileo: 103 chilometri l’ora esatti.

                            Per Einstein: 102,9999999999999735... chilometri l’ora.
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