Page 135 - Un fisico in salotto
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Il principio di Archimede


          ‘Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta, dal basso verso l’alto, uguale al
          peso del liquido spostato’.
             Questo enunciato, dovuto al grande filosofo e scienziato Archimede, può essere
          dimostrato in modo molto semplice.
             Nel  ragionamento  che  faremo,  il  fatto  che  il  corpo  sia  immerso  proprio  in  un

          liquido non è cruciale: l’oggetto può essere benissimo ‘immerso’ in un aeriforme,
          cioè circondato da una massa di gas come l’aria. L’enunciato di Archimede è dunque
          vero non solo per i corpi immersi in un liquido: è vero per i corpi immersi in una
          qualsiasi sostanza fluida.
             Per dimostrare che le cose stanno proprio così, osserviamo per esempio l’acqua
          contenuta in una vasca; e poniamo la nostra attenzione su una parte di questa quantità
          di acqua, pensandola come se fosse racchiusa da una immaginaria superficie che la

          avvolge  completamente.  Se  vogliamo  possiamo  pensare  a  una  superficie  sferica,
          come quella di una boccia da bowling.
             Tale immaginaria ‘boccia d’acqua’, chiamiamola così, è ovviamente ferma nella
          vasca; cioè non va a fondo né sale a galla: ciò vuol dire che il suo peso è esattamente
          equilibrato  dalla  presenza  della  restante  acqua  che  la  circonda.  In  altre  parole,
          significa  che  l’effetto  di  tutta  l’acqua  circostante  è  quello  di  produrre  una  forza

          diretta verso l’alto che è pari al peso della porzione d’acqua alla quale abbiamo
          pensato.
             Se  ora,  al  posto  di  questa  immaginaria  ‘boccia  d’acqua’,  pensiamo  che  sia
          presente  un  oggetto  reale  della  stessa  forma,  per  esempio  proprio  una  boccia  da
          bowling dello stesso diametro, ci aspettiamo che esso riceva la stessa spinta verso
          l’alto, da parte del fluido circostante.
             L’oggetto  ha  dunque preso  il  posto  del  fluido  contenuto  in  quella  superficie

          ideale: la dimostrazione dell’enunciato di Archimede dovrebbe risultare abbastanza
          chiara.
             D’altra  parte,  se  il  peso  dell’oggetto  è  maggiore  della  spinta  di  Archimede,
          l’oggetto tende a scendere verso il basso. Viceversa, se il peso del corpo è minore,
          l’oggetto tende evidentemente a salire.

             Si può dire in generale che la spinta di Archimede verso l’alto prevale sulla forza
          peso  se  un  oggetto  ha  un peso specifico minore di quello del liquido nel quale è
          immerso.
             Così una sfera cava di piombo o una nave di acciaio... galleggiano! Eppure il peso
          specifico  di  questi  metalli  è  ben  maggiore  di  quello  dell’acqua!  Sì,  ma  va
          considerato il peso specifico complessivo dell’intero oggetto, non del materiale del
          quale è fatto solamente l’involucro! Una sfera cava è fatta di piombo esternamente e
          di...  niente  (o  di  aria,  se  volete)  dentro.  Può  dunque  occupare  un  volume  molto

          grande pesando tutto sommato molto poco: il peso specifico dell’oggetto risulta così,
          di fatto, molto piccolo.
             Immergendo lo scafo di una barca, ‘prendiamo il posto’ di un volume d’acqua via
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