Page 100 - Un fisico in salotto
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L’osservazione della Luna


          Ricordo  che  mio  padre  (avevo  allora  dodici  anni)  ci  portò  una  sera  d’estate  al
          Gianicolo  per  prendere  un  gelato.  C’era  un  sacco  di  gente  e,  in  particolare,  un
          gruppetto di persone intorno a un telescopio: per cento lire si poteva ammirare la
          Luna piena. «Andiamo a vedere la Luna!» esclamò mio padre.
             Non so se fosse la prima volta che lui guardava la  Luna con un telescopio; ma

          certamente  lo  era  per  me.  Ricordo  un’emozione  fortissima:  avevo  quasi  una
          sensazione  di  paura.  Ma  la  paura  svanì  non  appena  ebbi  modo  di  contemplare  il
          grigio delle montagne, il chiarore dei crateri illuminati a picco, lo sfondo dei mari. È
          un’emozione che non dimenticherò mai e che ha segnato sicuramente una svolta nella
          mia vita.
             L’osservazione della Luna è effettivamente uno spettacolo molto suggestivo, del
          quale possiamo godere appieno se abbiamo la fortuna di disporre di un cannocchiale

          o di un telescopio.
             Di  solito,  cannocchiale  e  telescopio  sono  considerati  sinonimi,  a  indicare
          genericamente lo strumento che serve a osservare, notevolmente ingranditi, oggetti
          anche molto lontani.
             Tuttavia, a rigore, cannocchiale e telescopio sono strumenti differenti: il primo ha
          un obiettivo che è costituito da almeno due lenti messe a contatto, fatte con vetri di

          differente  composizione.  Nel  telescopio  l’obiettivo  è  invece  costituito  da  uno
          specchio concavo, come certi specchi da toilette .
             Ciò  fa  capire  come  sia  molto  più  complicata  e  costosa  la  costruzione  di  un
          cannocchiale  piuttosto  che  quella  di  un  telescopio;  quantomeno  la  costruzione
          dell’obiettivo.  Nel  caso  del  cannocchiale,  si  tratta  infatti  di  lavorare quattro
          superfici (quelle delle due lenti) ed è necessario che i vetri, attraversati dalla luce,
          siano ‘perfetti’, privi di impurità.

             Viceversa, per realizzare l’obiettivo di un telescopio, occorre lavorare una sola
          superficie (quella dello specchio); e non ci si deve preoccupare troppo della qualità
          del vetro utilizzato poiché esso non viene attraversato dalla luce ma serve soltanto
          da ‘supporto’ per la superficie concava, argentata, sulla quale avviene la riflessione.
             Per questi motivi, i grandi strumenti per l’osservazione astronomica sono di fatto

          telescopi.  Forse  ricorderete  il  ‘leggendario’  telescopio  di  Monte  Palomar  in
          California che, con il suo specchio di cinque metri di diametro, è stato per molti anni
          il più grande telescopio del mondo.
             Il più grande cannocchiale esistente ha un obiettivo molto più piccolo: poco più
          di  un  metro  di  diametro.  Si  tratta  del  cannocchiale  che  si  trova  all’osservatorio
          Yerkes, nel Wisconsin.
             Può sembrare che la fase di Luna Piena sia la più favorevole per l’osservazione.
          Ma non è così (è comunque questione di gusti!): nella fase di Luna Piena, il nostro

          satellite è infatti in ‘pieno  Sole’, come abbiamo già discusso; e ciò sfavorisce la
          formazione  di  ombre  sul  suolo  lunare.  D’altra  parte,  le  ombre  contribuiscono  a
          vedere più nettamente le montagne e gli avvallamenti. Le condizioni più favorevoli
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