Page 64 - Fisica per non fisici
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Figura 29. Con una lente d’ingrandimento riusciamo facilmente ad accendere un fiammifero.
Ciò avviene perché tutta l’energia luminosa che cade sulla superficie della lente,
e la attraversa, viene concentrata in una zona piccolissima che, forse proprio per
l’esito di questo esperimento, viene chiamato fuoco della lente. A rigore, il fuoco di
una lente è il punto geometrico nel quale convergono i raggi luminosi provenienti da
una sorgente puntiforme infinitamente distante.
Quella che vediamo sulla capocchia del fiammifero, prima che si accenda, è in
realtà un’immagine molto piccola del Sole. Infatti la lente è come l’obiettivo di una
macchina fotografica e come tale fornisce l’immagine di qualsiasi oggetto posto
davanti a essa.
Avrete notato che i raggi luminosi che cadono sulla lente sono paralleli poiché il
Sole è un oggetto posto praticamente a distanza infinita dalla lente. Poi questi raggi
vengono rifratti fino a formare l’immagine in quello che viene chiamato piano
focale F della lente. In ottica si definisce come distanza focale proprio la distanza
tra la lente e il piano focale.
Se stavolta poniamo un oggetto O esattamente nel fuoco, i raggi che provengono
da questo oggetto, e arrivano sulla lente, percorrono il cammino inverso; e,
attraversata la lente, diventano paralleli (figura 30).