Page 67 - Fisica per non fisici
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viaggio)  le  cose  vanno come  se  fossimo  rimasti  al  piano  ma  fosse  diventato  più

          intenso il campo gravitazionale terrestre che ci attira verso il basso.

          Osserviamo un’altra situazione che forse capita meno frequentemente ma è ancora

          più interessante.
              Siamo a bordo della nostra 500 e, nel sedile posteriore, bene assicurato nel suo
          seggiolino,  c’è  il  nostro  nipotino  (se  siamo  nonni)  di  cinque  anni.  Al  parco  gli
          abbiamo comperato molti giocattolini che se ne stanno ben sparpagliati sul piccolo
          divano. C’è anche un palloncino, di quelli che sfuggono di mano fra disperati pianti e

          se ne vanno su per il cielo. Stavolta, sfuggito di mano, il palloncino non ha innescato
          tragedie! A bordo dell’auto se ne sta infatti «incollato» al tetto. Siamo soddisfatti e
          tranquilli. Ma improvvisamente siamo costretti a una frenata piuttosto brusca. Per il

          nipotino (e per noi) non ci sono problemi, fortunatamente; ma tutti i giocattoli cadono
          in avanti. E il palloncino? Invece di andare in avanti, seguendo la sorte degli altri
          giocattoli,  se  ne  va indietro, verso il lunotto posteriore, seguito dallo sguardo del
          bambino.


          Infatti,  a  seguito  di  una  brusca  frenata,  siamo  sospinti  in  avanti. Rispetto all’auto
          acquistiamo una certa accelerazione che, per fortuna, viene annullata dalle cinture di
          sicurezza  ma,  a  tutti  gli  effetti,  questa  accelerazione  in  avanti  è  equivalente  a  un

          campo gravitazionale anch’esso diretto in avanti.
              Questo campo si somma al campo gravitazionale terrestre, con il risultato che noi
          ci  troviamo  come  se  fossimo  in  presenza  di  un  campo  gravitazionale  diretto
          obliquamente verso l’avanti (figura 32).
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