Page 63 - Fisica per non fisici
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Il principio di azione e reazione interviene poi a garantire che il simulatore di volo
          riproduca  per  esempio  l’accelerazione  che  avvertiamo  quando  il  jet  inizia  la  sua
          corsa per decollare.

              Infatti, nel riprodurre questa fase del volo, tutta la cabina si dispone «in salita»
          grazie alle gambe telescopiche mobili che la sorreggono. Così il nostro peso va a
          gravare  anche sullo schienale del sedile.  Per il principio di azione e reazione, lo
          schienale  ci  «spinge»  in  avanti  proprio  come  accade  all’inizio  della  manovra  di

          decollo.
              In  maniera  analoga  il  simulatore  è  in  grado  di  riprodurre  la  sensazione  di
          decelerazione che si avverte quando per esempio vengono estratti i flaps in fase di
          avvicinamento alla pista. In questa occasione la cabina si dispone «in discesa»: il

          nostro peso va parzialmente a gravare sulle cinture di sicurezza, fornendo proprio la
          sensazione che si ha durante una frenata.
              D’altra  parte,  nonostante  questi  cambiamenti  di  assetto  della  cabina,  dal
          simulatore continuiamo a vedere l’orizzonte sempre alla stessa altezza poiché la sua
          immagine, come anche quella di tutti i particolari del paesaggio circostante, è realtà

          virtuale, prodotta da un computer, visualizzata da un monitor posto a qualche decina
          di centimetri al di là del parabrezza della cabina, solidale alla cabina stessa.
              In  definitiva,  dal  simulatore  vediamo  tutto  come  se  fossimo  piloti  di  un  aereo

          vero, osservando il paesaggio che in pratica è infinitamente distante da noi.
              Ma  come?  Il  monitor  non  è  lì  davanti  ai  nostri  occhi?  Dovremmo  vedere  il
          paesaggio come se guardassimo la televisione, con lo schermo a breve distanza da
          noi;  come  è  possibile che  invece  vediamo  il  paesaggio  come  nella  realtà,  a
          grandissima  distanza?  Per  capire  la  questione  torniamo  un  momento  alla  nostra

          infanzia!

          Da bambini avrete senz’altro avuto tra le mani una lente d’ingrandimento e molto

          probabilmente avrete fatto un gioco che, in fin dei conti, può anche essere piuttosto
          pericoloso: quello di far convergere i raggi solari sulla capocchia di un fiammifero e
          di conseguenza accenderlo (figura 29).
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