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40 Novelle                                                              Hans Christian Andersen

            rivedere me stesso da piccino. E così ho votato per la Lepre.»
                   «Oh,» — disse la Mosca: «quanto a me, non amo far discorsi; dico soltanto che delle Lepri
            ne ho giunte e passate più d'una. Pochi giorni sono, anzi, ad una ho sfracellato le gambe di dietro.
            Stavo per l'appunto sulla vaporiera d'un treno: ci vado tante volte, perchè di là si misura meglio la
            propria velocità. Un Leprattino corse per un buon tratto dinanzi al treno: non s'era accorto, vedete,
            che c'ero io; ma alla fine fu costretto a darsi per vinto ed a saltare da un lato; e allora la macchina gli
            mozzò le gambe posteriori, perchè di sopra c'ero io. Il Leprattino rimase là, ed io me lo lasciai
            addietro. Se questo non si chiama vincerlo.... Ma io, sul premio, non ci ho mai contato davvero!»
                   «A me pare di certo,» — pensò la Rosellina di Siepe, e non lo disse forte, perchè non è
            nell'indole sua l'esprimere una opinione, ma non sarebbe stato punto male anche lo avesse fatto: «A
            me pare di certo che il Raggio di Sole avrebbe dovuto avere il primo premio ed anche il secondo. Il
            Raggio percorre con rapidità meravigliosa l'immensa distanza che è tra il sole e noi; ed arriva con
            forza tale, che tutta la natura si desta; ed ha tale bellezza, che tutte le rose si fanno rosse al suo
            apparire, ed esalano per lui ogni fragranza. I  nostri onorevoli giudici, in vece, pare che non
            l'abbiano nemmeno notato. Se fossi io il Raggio, manderei a ciascuno un colpo di sole; ma non
            servirebbe che a farli impazzire, e non ce n'è davvero bisogno. Per conto mio,» — pensò la
            Rosellina di Siepe «non dico nulla. Sia la pace nella foresta! È una gran bella cosa fiorire, spandere
            la propria fragranza, vivere... e rivivere poi nei canti e nelle leggende. Ma il Raggio di Sole durerà
            più di tutti noi.»
                   «In che consiste il primo premio?» — domandò un Vermiciattolo, che aveva dormito sino
            allora e giungeva in ritardo.
                   «Consiste in un biglietto gratuito per un  campo di cavoli,» — rispose il Mulo. «L'ho
            proposto io quale premio. Poi che s'era deciso di conferirlo alla Lepre, io, quale membro attivo e
            riflessivo, volli specialmente considerare il vantaggio di colei che doveva ottenerlo: per la Lepre,
            dunque, è provveduto. Quanto alla Lumaca, potrà starsene sullo steccato della cavolaia, al sole, e
            leccare il musco; e per di più, è già destinata a far parte del Collegio degli Arbitri nelle prossime
            corse. Vuol dir molto avere gente d'ingegno in quello che gli uomini soglion chiamare Comitato.
            Debbo proprio dire che mi aspetto buoni resultati per l'avvenire, poi che si è incominciato tanto
            bene.»








































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