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40 Novelle Hans Christian Andersen
abbiano perle da mettere tra i migliori doni della vita!»
«In quest'ora sacra, la Fata è proprio qui!» — disse il buon Angelo, e additò il vano di una
finestra. Là, quand'era in vita, stava la mamma, in mezzo ai fiori ed ai quadri, dinanzi al suo
tavolino da lavoro; là, dov'ella stava come la benedetta fata della casa, sorridendo al marito, ai
bambini, alle amiche, e della casa era il raggio di sole, il cuore, tutto il sostegno, là stava ora una
donna straniera, con una lunga veste di seta. Era la Fata del Dolore, signora oramai della casa: era
lei ora la mamma in luogo della morta... Una lacrima ardente le cadde in grembo e si tramutò in
perla, e risplendette di tutti i colori dell'arcobaleno. L'Angelo la prese, e la perla mandò un
luccichìo, come stella iridata di sette splendori.
«Ecco la perla dell'afflizione, l'ultima, quella che non può mancare e dà risalto al fulgore ed
alla purezza delle altre. Vedi? ha lo splendore dell'arcobaleno, che congiunge la terra al cielo. Per
ognuno dei nostri cari, che la morte ci rapisce, abbiamo in cielo un amico di più, verso il quale
s'alza il nostro desiderio. Dalla notte di questa terra, noi guardiamo su alle stelle, dov'è il
compimento, la liberazione. Osserva bene questa perla del dolore: dentro ad essa, stanno ripiegate le
ali che ci trarranno fuori di qui, le ali che ci porteranno su, in alto.»
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