Page 27 - Via Crucis
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2001  al  2006, nda),  che  voleva  portare  avanti  un  progetto  di  centralizzazione  di  alcune  attività  del  Governatorato
          attraverso questa banca. Credeva che questa partecipazione avrebbe garantito dei benefici, ma i rapporti con la banca
          non  sono  diventati  quelli  ipotizzati,  quindi  in  questi  anni  sono  state  recepite  delle  minusvalenze  che  si  sono  andate
          sommando,  arrivando  a  una  svalutazione  complessiva  della  posizione  pari  a  circa  1.929.000  euro».  Il  verbale  della
          riunione esprime il dramma che si vive su ogni singola spinosa questione. Come quella dei Patrons americani (i Patrons
          of the Arts dei Musei vaticani sono un gruppo, nato poco dopo una grande mostra itinerante negli Stati Uniti dal titolo
          The Vatican Collection, che provvede al sostegno e al finanziamento di numerosi restauri nella collezione vaticana):
          «Cullell – riportano i verbali – solleva il problema dei Patrons americani che aiutano i musei nei loro progetti. Il fondo
          per  la  raccolta  è  in  dollari.  Come  vengono  registrate  queste  entrate  nel  bilancio?  Vengono  ripartite  tra  i  vari  anni?
          Fralleoni spiega che questi fondi sono stati utilizzati per pagare il personale a tempo determinato operativo nell’ambito
          dei musei. Anche per questo motivo essi sono stati mantenuti in forma liquida e non investiti in altre attività. Secondo
          lui, è corretto inserirli nel bilancio, non tanto nel conto economico come entrata, quanto piuttosto come capitale che si
          decrementi gradualmente». Ma Cullell non ci sta: «Se i contributi dei Patrons non vengono registrati in un’unica voce si
          sta falsificando la contabilità generale».
          13  I regni di Taifa sono i piccoli stati nati in Spagna dopo la dissoluzione e la seguente abolizione del califfato della
          dinastia degli Omayyadi nel 1031, che aprì un periodo di totale anarchia.
          14  A marzo 2013, il cardinale aveva scoperto e segnalato a papa Francesco appena insediatosi che nel bilancio della
          basilica  qualcosa  non  tornava.  Nel  mirino  del  porporato  finisce  monsignor  Bronislaw  Morawiec,  camerlengo  della
          basilica. Dall’indagine del promotore di giustizia Gian Pietro Milano risulterebbe che Morawiec utilizzò 210mila euro da
          un conto allo Ior intestato alla basilica, sostenendo che doveva pagare per un’intermediazione immobiliare la «Integrate
          Trade Consulting Sa», società svizzera la cui identità non è stata accertata. «Emergono in modo inoppugnabile – scrive
          Milano  –  gravi  irregolarità,  operazioni  fittizie,  totale  mancanza  di  un  protocollo  della  corrispondenza  in  entrata  e  in
          uscita.» Morawiec è stato condannato a tre anni di reclusione con l’accusa di appropriazione indebita e utilizzo di atto
          falso.  Va ricordato che la basilica di  Santa  Maria  Maggiore è tra le più ricche e vanta un patrimonio di migliaia di
          appartamenti, terreni e altre proprietà. La sparizione dei 210mila euro non è l’unica irregolarità di cui è stato sospettato.
          Il prelato è stato denunciato per la realizzazione di un volume illustrato costato alla basilica quasi 1 milione di euro.
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