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2001 al 2006, nda), che voleva portare avanti un progetto di centralizzazione di alcune attività del Governatorato
attraverso questa banca. Credeva che questa partecipazione avrebbe garantito dei benefici, ma i rapporti con la banca
non sono diventati quelli ipotizzati, quindi in questi anni sono state recepite delle minusvalenze che si sono andate
sommando, arrivando a una svalutazione complessiva della posizione pari a circa 1.929.000 euro». Il verbale della
riunione esprime il dramma che si vive su ogni singola spinosa questione. Come quella dei Patrons americani (i Patrons
of the Arts dei Musei vaticani sono un gruppo, nato poco dopo una grande mostra itinerante negli Stati Uniti dal titolo
The Vatican Collection, che provvede al sostegno e al finanziamento di numerosi restauri nella collezione vaticana):
«Cullell – riportano i verbali – solleva il problema dei Patrons americani che aiutano i musei nei loro progetti. Il fondo
per la raccolta è in dollari. Come vengono registrate queste entrate nel bilancio? Vengono ripartite tra i vari anni?
Fralleoni spiega che questi fondi sono stati utilizzati per pagare il personale a tempo determinato operativo nell’ambito
dei musei. Anche per questo motivo essi sono stati mantenuti in forma liquida e non investiti in altre attività. Secondo
lui, è corretto inserirli nel bilancio, non tanto nel conto economico come entrata, quanto piuttosto come capitale che si
decrementi gradualmente». Ma Cullell non ci sta: «Se i contributi dei Patrons non vengono registrati in un’unica voce si
sta falsificando la contabilità generale».
13 I regni di Taifa sono i piccoli stati nati in Spagna dopo la dissoluzione e la seguente abolizione del califfato della
dinastia degli Omayyadi nel 1031, che aprì un periodo di totale anarchia.
14 A marzo 2013, il cardinale aveva scoperto e segnalato a papa Francesco appena insediatosi che nel bilancio della
basilica qualcosa non tornava. Nel mirino del porporato finisce monsignor Bronislaw Morawiec, camerlengo della
basilica. Dall’indagine del promotore di giustizia Gian Pietro Milano risulterebbe che Morawiec utilizzò 210mila euro da
un conto allo Ior intestato alla basilica, sostenendo che doveva pagare per un’intermediazione immobiliare la «Integrate
Trade Consulting Sa», società svizzera la cui identità non è stata accertata. «Emergono in modo inoppugnabile – scrive
Milano – gravi irregolarità, operazioni fittizie, totale mancanza di un protocollo della corrispondenza in entrata e in
uscita.» Morawiec è stato condannato a tre anni di reclusione con l’accusa di appropriazione indebita e utilizzo di atto
falso. Va ricordato che la basilica di Santa Maria Maggiore è tra le più ricche e vanta un patrimonio di migliaia di
appartamenti, terreni e altre proprietà. La sparizione dei 210mila euro non è l’unica irregolarità di cui è stato sospettato.
Il prelato è stato denunciato per la realizzazione di un volume illustrato costato alla basilica quasi 1 milione di euro.