Page 175 - Via Crucis
P. 175
Epilogo
Anche Francesco si dimetterà?
Una rivoluzione incompiuta
Abbiamo raccontato di come Francesco ha trovato la curia ormai dissestata, segnata da
inerzie, scandali, furti, malaffare, interessi opachi. Una curia inaffidabile che ha portato
Benedetto XVI alle dimissioni e che ha allontanato molti fedeli dalla Chiesa. Per
cambiarla Francesco ha investito le migliori intelligenze in Vaticano e speso milioni di
euro in consulenze, pagando professionisti laici provenienti da fuori le mura e
permettendogli di spulciare tra i conti della Santa sede. Un atto di fiducia inusuale. Una
strada obbligata. Solo così il papa può sconfiggere i vecchi centri di potere, nati ai
tempi della Guerra fredda e cresciuti nell’ombra per decenni. Solo così potrà ridare
piena credibilità e futuro a una Chiesa in cronica crisi di vocazioni, fedeli e offerte.
Di tutte le riforme studiate nel primo anno di pontificato solo poche, pochissime sono
riuscite a decollare come annunciato. Si è studiato molto e si è fatto poco. Questo
significa purtroppo solo una cosa: la manovra di Bergoglio per allontanare i mercanti
dal tempio rimane ancora incompiuta, dopo quasi tre anni dalla sua elezione. L’unico
progetto che sinora si è davvero concretizzato è quello sul polo per la comunicazione,
con la nascita del nuovo dicastero.
Per il resto, i piani e i cambiamenti tanto annunciati sono rimasti sulla carta o sono
stati avviati solo parzialmente. Una situazione che provoca malumori da più parti. Non
a caso aumentano i cardinali che criticano il santo padre. Chi apertamente, come lo
sloveno Franc Rodé, ex arcivescovo di Lubiana. «Senza ombra di dubbio – ha detto
Rodé all’agenzia di stampa nazionale slovena – il papa è un genio della comunicazione.
Comunica molto bene con la moltitudine, i media e i fedeli.» «Un gran vantaggio – ha
aggiunto – è che appare simpatico. Dall’altra parte le sue opinioni, relative al
capitalismo e alla giustizia sociale, sono eccessivamente di sinistra. Si vede come il
papa sia segnato dall’ambiente da cui proviene. In Sudamerica ci sono grandi differenze
sociali e grandi dibattiti su questa situazione si susseguono ogni giorno. Questa gente
parla molto, ma risolve pochi problemi.» O come il cardinale guineano Robert Sarah,
prefetto della Congregazione per il culto divino. Nel marzo del 2015, al rientro da un
suo viaggio in Francia, ha detto: «Anche all’interno della Chiesa cattolica si manifesta
una certa confusione su questioni dottrinali, morali e disciplinari fondamentali». C’è chi