Page 169 - Via Crucis
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Veline e veleni
Dal giorno del suo insediamento alla Segreteria per l’economia, su di lui vengono
diffuse veline e veleni. L’obiettivo è quello di isolarlo, screditarlo, sfiancarlo. Anche
perché il superprogetto di riunire il comando dei dicasteri economici sotto la sua guida
tarda a concretizzarsi: i trasferimenti delle competenze come il passaggio dell’ufficio
personale dalla segreteria di Stato a un unico centro gestito da Pell per mesi rimangono
bloccati. Mancano i regolamenti attuativi, che arriveranno solo nel marzo successivo.
L’organigramma è rimasto per mesi scoperto. Tutto ciò lascia la situazione dei dicasteri
economici esattamente come prima: al di là degli annunci, nulla è cambiato. Gli stessi
annunci vengono ridimensionati, basti pensare a quello relativo al passaggio sotto la
giurisdizione di Pell della sezione ordinaria dell’Apsa, che si occupa di immobili: non
se ne fa nulla.
La Prefettura? Per Pell doveva chiudere al più presto ma per tutta l’estate del 2015
rimane aperta. Il revisore? Previsto nel febbraio del 2014, viene nominato solo sedici
mesi dopo, il 5 giugno 2015. Si tratta di Libero Milone, professionista con alle spalle
trentadue anni di esperienza in Deloitte, società di consulenza per la quale ha svolto
anche le funzioni di Ceo per l’Italia. Ma ancora adesso, mentre questo libro va in
stampa, deve avere contezza del preciso perimetro nel quale dovrà agire. Nell’estate
del 2015, tra la Segreteria per l’economia e l’Apsa ci sono state frizioni su chi dovesse
conservare l’archivio, essendo comunque doppia la competenza sugli immobili: chi li
gestisce e chi vigila.
I quadri vaticani osteggiano, rallentano, sfibrano i progetti di Pell e Bergoglio,
convinti che il logoramento deteriori qualsiasi innovazione e faccia perdere credibilità
a un papa che fa grandi proclami ma che poi vede la sua azione indebolirsi. «Questi»,
così chiama Francesco alcuni dirigenti della segreteria di Stato senza mai indicarne i
cognomi. «Una volta – confida un cardinale – si diceva che la Chiesa ha duemila anni e
sopravvive persino ai sacerdoti, oggi, con amarezza, si dirà che certa curia malsana
sopravvive persino ai pontefici del cambiamento.»