Page 13 - Via Crucis
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La denuncia choc di papa Francesco












          La riunione riservata

          Poche ore dopo i consueti appuntamenti religiosi, il papa si prepara a raggiungere il
          palazzo apostolico. Francesco controlla personalmente l’agenda con gli impegni della

          giornata. «Ho sempre fatto così, la porto in una cartella nera, dentro c’è il rasoio, il
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          breviario,  l’agenda  e  un  libro  da  leggere.»   In  mattinata  è  prevista  l’udienza  con
          l’arcivescovo  Jean-Louis  Bruguès,  bibliotecario  e  archivista  della  Santa  sede.  Ma
          l’appuntamento più importante è fissato per le 12.
            Il papa ripassa con attenzione i suoi appunti mentre è atteso in uno degli spazi più
          inaccessibili e affascinanti del palazzo. La stanza, impreziosita da stucchi e arazzi di

          inestimabile  valore,  si  trova  al  terzo  piano,  tra  l’appartamento  del  pontefice,  quello
          lasciato vuoto da Benedetto XVI, e la segreteria di Stato. I cardinali che lo attendono
          conversano a bassa voce raccolti in piccoli gruppetti. La tensione è evidente.
            Sono  tutti  nell’attigua  Sala  Bologna,  la  suggestiva  sala  da  pranzo  papale  voluta  da

          Gregorio XIII (1502-1585), affrescata da immense mappe terrestri e celesti realizzate
          per  dare  la  misura  dell’ambizioso  programma  del  suo  pontificato.  Non  è  una  stanza
          qualsiasi, è lì che la Chiesa ha ospitato le riunioni più drammatiche del suo passato
          recente: l’incontro sulla pedofilia con i cardinali statunitensi voluto da Giovanni Paolo

          II  e  svoltosi  nell’aprile  2002,  così  come  quello  tra  i  porporati  curiali  ancora
          disorientati subito dopo la morte del papa polacco.
            Le decorazioni risalgono al Giubileo del 1575 ma oggi sono più attuali che mai. Ben
          si sposano, infatti, anche con il programma di Francesco, allo stesso modo ambizioso e

          irto di incognite perché sostenuto dal desiderio del papa di portare la Chiesa nel mondo
          e di contrastare gli affari occulti e i privilegi interni alla curia. La sua è una rivoluzione
          ferma e dolce che però ha già scatenato una guerra senza regole e confini. I nemici di
          Francesco sono potenti, doppiogiochisti, ipocriti.

            Il papa fa il suo ingresso in quello che sembra un mezzo conclave. C’è il cardinale
          Giuseppe  Versaldi  che  guida  la  Prefettura.  C’è,  più  defilato,  il  cardinale  Giuseppe
          Bertello,  bertoniano  di  ferro,  a  capo  del  Governatorato.  C’è  Domenico  Calcagno,
          presidente dell’Apsa. Insomma, ci sono tutti i pezzi da novanta che gestiscono il denaro

          e le proprietà della Santa sede.
            Ufficialmente è da approvare il bilancio consuntivo del 2012 ma tutti sanno che la
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