Page 9 - Via Crucis
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Una verità indicibile
Abbiamo ascoltato dal vivo le parole pronunciate dal papa durante quell’incontro
riservato. Non era mai successo che un giornalista potesse disporre della registrazione
di una riunione interna del Vaticano alla quale partecipa anche il pontefice. Comincia
da qui il nostro viaggio-inchiesta tra i segreti più recenti e inconfessabili della Santa
sede. Seguiremo, stazione dopo stazione, la via crucis che silenziosamente sta
percorrendo il papa gesuita venuto dall’Argentina. Fino a oggi. Una vera e propria lotta
tra il bene e il male, senza esclusione di colpi, che vede schierati da una parte tutti gli
uomini del papa e dall’altra i suoi nemici, coloro che difendono lo status quo e
avversano il cambiamento.
Seduti intorno al tavolo con Francesco ci sono i cardinali del Consiglio. Con loro
partecipano alla riunione anche i vertici delle strutture che controllano le finanze della
Santa sede: l’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), la banca
centrale del Vaticano, l’ente che tra l’altro gestisce l’immenso patrimonio immobiliare
di Sacra Romana Chiesa; il Governatorato, cioè l’organismo da cui dipendono i musei,
i servizi commerciali, gli appalti per la manutenzione ordinaria e straordinaria di
edifici e impianti, le poste, i servizi telefonici; la Prefettura degli affari economici della
Santa sede, che ha il compito di sorveglianza su tutti gli enti del Vaticano; lo Ior, la
banca che si occupa di amministrare i beni destinati a opere di religione e carità. Ci
sono in pratica tutti i nomi che contano.
Lo sappiamo grazie alla registrazione degli interventi e alle testimonianze dirette di
alcuni dei partecipanti. Attraverso i loro racconti abbiamo potuto documentare anche
visivamente volti ed espressioni, tensioni e smarrimenti. E abbiamo avuto modo di
conoscere in presa diretta la posizione decisa del papa, così dolce e affabile quando
appare in pubblico ma fermo e risoluto davanti ai suoi più stretti collaboratori.
Francesco dai larghi sorrisi, suadente nelle parole, si mostra determinato negli
obiettivi, insofferente a «quell’ambizione umana per il potere» che tanto criticava in
curia anche il suo predecessore, Benedetto XVI. I suoi interventi documentano una
verità ben diversa dalla normalità descritta negli asettici comunicati stampa ufficiali e
nelle cronache più accomodanti. Una verità drammatica, indicibile, che doveva
rimanere custodita come un peccato inconfessabile nei sacri palazzi.