Page 103 - Via Crucis
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La  relazione  di  Calcagno  è  quasi  conclusa  ma  a  un  certo  punto  compare  un  inciso,
          poche righe al vetriolo, nelle quali viene indicato un caso specifico. È l’unico in tutta la
          relazione: è la storia di una casa che sarebbe stata ceduta, addirittura secondo espresso
          volere di Ratzinger:

            Non mancano, in questa linea, casi di situazioni personali eccezionali, che comunque gravano sul bilancio dell’Apsa,
            disposte pro Gratia dai Superiori: una su tutte è quella del prof. Guzmán Carriquiry al quale il santo padre Benedetto
            XVI ha concesso, per sé e per la propria signora, la disposizione gratuita dell’appartamento vita natural durante.

          Calcagno è un cardinale della vecchia guardia.  Con  Francesco ha rapporti da subito
          molto formali. Non pare esserci troppa sintonia tra i due. Non è forse solo una malizia
          interpretare  queste  righe  come  una  stilettata  in  tipico  stile  curiale.  L’arrivo  di
          Francesco e i suoi controlli a tappeto sui dicasteri vengono vissuti come una pressione

          da  tutto  quel  mondo  che  per  anni  ha  guidato  la  curia,  esercitando  un  potere
          incontrastato.  Durante il pontificato di  Benedetto  XVI c’erano sì lotte intestine ma il
          papa o non era informato o di fatto non interveniva. Uomo di studi, amante della musica
          classica,  sottile  esperto  sui  temi  più  legati  alla  dottrina,  Ratzinger  non  chiedeva

          approfondimenti.  Si  limitava  a  condannare  «quell’ambizione  umana  del  potere»  che
          citava spesso nei suoi discorsi.
            Con  Francesco  arriva  uno  «choc  culturale»,  testualmente  caldeggiato  dai  revisori
          internazionali  nelle  loro  riunioni.  E  la  reazione  della  curia,  come  documenta  questo

          libro,  è  un  crescendo  potenzialmente  esplosivo.  Calcagno,  ad  esempio,  messo  sotto
          pressione dai commissari di Francesco, adesso indica loro il privilegio concesso a un
          amico di Bergoglio, l’avvocato Guzmán Carriquiry. Come a dire, se apriamo i cassetti,
          sappiate che ce n’è per tutti.

            Da  parte  sua,  a  chi  lo  interpella,  Guzmán  non  ha  difficoltà  a  spiegare  questo
          privilegio. Si tratta di un benefit che gli è stato concesso a integrazione dello stipendio.
          Negli anni passati, il professore ha ricevuto diverse offerte di lavoro con compensi ben
          superiori a quelli della Santa sede. Di fronte alla possibilità che lasci, evidentemente

          gli è stata concessa la casa come compensazione del minor guadagno.
            Calcagno  avverte  la  pressione  e  si  accorge  che  l’indagine  avviata  sul  patrimonio
          immobiliare sta lambendo anche interessi e proprietà ai quali è fortemente affezionato.
          A  iniziare  dalla  tenuta  di  venti  ettari  che  segue  con  attenzione.  Siamo  sulla  via

          Laurentina, alle porte di Roma. Qui, a spese della Santa sede, è stata creata una fattoria
          dall’avvenire promettente.
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