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Società fiduciarie e trust: per evadere tanto e meglio
Come fa una banca a coprire la grande evasione fiscale delle categorie
«protette»? Offrendo un servizio chiamato «società fiduciaria», spesso
confuso con il trust che è invece un servizio ulteriore venduto dalle stesse
società fiduciarie. Non è questo il libro per entrare nel merito di una
materia molto complessa ma una cosa è certa, entrambi sono disciplinati
dalla legge italiana. E allora che cosa sono di preciso le «fiduciarie»? Sono
società finanziarie, quasi sempre controllate da gruppi bancari, che si
occupano di gestire in nome proprio ma per conto del cliente un
determinato patrimonio in beni sia mobili che immobili. Sono quindi delle
società che garantiscono l’anonimato nei confronti di terzi e, di
conseguenza, anche del fisco.
Tu cliente puoi cedere le tue ricchezze e scomparire facendo perdere le
tracce. Un conto «fantasma» intestato alla fiduciaria con un numero
segreto inaccessibile a tutti.«È quello che desiderano i nostri clienti. E noi
siamo lo schermo tra il loro patrimonio e terzi. La prudenza con cui
rilasciamo informazioni, anche al nostro interno, garantisce discrezione
assoluta per chi sceglie di affidarci i propri beni.» Con questo giro di parole
accattivante e suadente, riportato sulle brochure, le società fiduciarie
aprono le porte ai correntisti che hanno soldi, titoli, beni immobili,
partecipazioni societarie da distrarre o nascondere a parenti, fornitori, Stato
e quindi al fisco. Queste società di solito sono di diritto estero ma ne
esistono anche di diritto italiano. Ovviamente anche le fiduciarie vengono
vendute dagli istituti manipolando le informazioni (esattamente come per
tutti gli altri prodotti spazzatura bancari): al cliente spesso si dice che
queste siano inattaccabili. Ma è vero solo in parte, perché un’indagine della
magistratura può obbligare la banca a svelare i conti nascosti. Ai correntisti
più facoltosi e con grossi capitali da far «sparire» vengono forniti dettagli
parziali e fuorvianti, nello stile consolidato del sistema del credito. Questo
ha alimentato un meccanismo malato in cui i capitali sommersi si sono
moltiplicati. Certo, perché le banche stesse vivono dei patrimoni delle
evasioni e io nella mia carriera non ho mai visto un conto di una fiduciaria
essere esaminato da un magistrato o dalla Guardia di finanza.
Ho visto bloccare conti correnti ufficiali, quelli visibili, quelli la cui
identità del legittimo proprietario è palese, ma un conto fiduciario mai.
Perché? Partiamo da un assunto: se lo Stato attaccasse quei capitali con più
costanza e decisione, essi migrerebbero all’estero: si bloccherebbe, dunque,
un meccanismo di accumulo di denaro grazie al quale gli stessi istituti
sopravvivono. Forse sono proprio questi ultimi, la più potente lobby del
paese, a impedire che si indaghi; forse sono le banche, che in Italia