Page 42 - Avarizia
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appartamento preso in affitto dal braccio destro del ministro, Marco

          Milanese, da una congregazione religiosa, il Pio Sodalizio dei Piceni.
          Ebbene, Proietti è uno dei fornitori storici del Vaticano e della curia
          romana per cui ha eseguito decine di lavori e interventi, e i pm – che

          da mesi sono alla ricerca del suo patrimonio – sono certi che parte
          dei suoi guadagni siano nascosti ancora oggi all’Istituto per le opere
          di religione. Anche questa vicenda, se le ipotesi investigative dei
          magistrati italiani si rivelassero corrette, dimostrerebbe che la
          Santa Sede scambia informazioni con procure e autorità

          antiriciclaggio di Roma solo col contagocce. Nonostante quello che
          sta scritto nel memorandum tra Italia e Vaticano: “Il protocollo
          impegna le due autorità, Aif e Uif, a scambiare ampie e complete

          informazioni per lo svolgimento dei rispettivi compiti di analisi
          finanziaria di operazioni sospette. A tal fine, ciascuna autorità
          fornirà le notizie disponibili o acquisibili attraverso l’esercizio dei
          propri poteri,” spiegava una nota ufficiale della Banca d’Italia dopo
          la firma dello storico accordo. Finora, però, il banco di prova non

          sembra essere stato superato.
             L’ufficio stampa dello Ior, a nostra domanda sul perché Proietti e
          altri laici abbiano ancora un conto in banca, replica che, per

          conformarsi alla legislazione antiriciclaggio vaticana, “lo Ior non si
          può limitare a chiudere un conto. Se così fosse si consentirebbe agli
          utenti una sorta di ‘condono’. I conti sono sottoposti a blocco
          preventivo. Quindi lo Ior deve procedere all’adeguata verifica, sia
          dell’origine dei fondi, sia della movimentazione. Nel frattempo i

          conti sono sottoposti a monitoraggio rafforzato. Sono quindi possibili
          due scenari: in caso di assenza di profili di anomalia, cessata
          l’adeguata verifica, e ricomposto tutto il patrimonio informativo, l’Aif

          può autorizzare la chiusura del conto con un bonifico in un Paese
          dotato di un regime antiriciclaggio effettivo, e, nel caso di cittadini
          italiani, solo verso istituti di credito italiani; oppure nel caso vi siano
          profili di anomalia, il conto è segnalato preventivamente alla Fiu del
          Paese di cittadinanza”. Lo Ior non conferma e non smentisce

          l’esistenza del conto di Proietti. “Non è possibile parlare di casi
          concreti, si violerebbero il segreto di ufficio e il segreto istruttorio,
          ma se Proietti aveva un conto presso lo Ior, e questo conto è ‘non

          conforme’ alla legislazione antiriciclaggio vaticana e alle nuove
          politiche Ior, ciò che si può affermare è che esso è stato sottoposto
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