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WHITE HEATHER E LA
REGINA VITTORIA
C’era una volta un magnifico gatto dagli occhi d’oro e di ghiaccio, dal manto
candido e morbido come la seta. Arrivava da lontano, ma nessuno sa ancora oggi con
precisione da dove. C’è chi sostiene che questo gatto a pelo lungo chiamato Persiano
arrivò in Europa con l’esploratore italiano Pietro Della Valle, verso la metà del XVI
secolo, al rientro da un lungo viaggio in Persia. Altri sostengono che il vero antenato
dell’attuale persiano venga dalla Turchia, precisamente dalla regione di Ankara, e in
questo caso il primo esemplare sarebbe approdato in Europa per merito del
naturalista francese Nicolas Fabri De Peirese nel 1630. E c’è anche una terza
versione che parla del persiano come originario degli sterminati altopiani dell’Asia
centrale.
Quello che si sa per certo è che uno dei primi esemplari di questa razza fece la
sua apparizione all’esposizione felina di Londra del 1871 e incontrò l’entusiasmo
della regina Vittoria che comprò due persiani, si dice, di colore blu. Evento che
decretò l’enorme successo del gatto fra l’aristocrazia londinese e in tutta l’alta
società europea.
Grazie all’arrivo a corte dei due nuovi gatti persiani, cominciò a girare la voce
che una delle più potenti e famose regine d’Inghilterra fosse una vera gattara, perché
tra i salotti di Buckingham Palace ne scorrazzava più d’uno: non erano tutti di razza,
anche se i persiani erano senza dubbio i suoi preferiti. E fra tutti il più amato era
White Heather, un bel cicciottello, che riuscì a vivere più a lungo della monarca e
passò in eredità al figlio Edoardo VII.
White era trattato come un vero principino: veniva spazzolato più volte al giorno
dalla stessa regina che lo voleva con sé anche quando riceveva gli ospiti di riguardo.
Non si sa se avesse addirittura il privilegio di dormire con lei: sicuramente,
però, aveva la sua cuccetta nella stanza regale.
La regina amava poi coccolarlo e viziarlo con qualche cibo particolare: pochi,
però, i giochi, se non in compagnia degli altri due “fratellini” persiani. Il privilegio
di vivere a corte aveva, infatti, anche i suoi contro: non erano previste scorrazzate
libere nel parco o la possibilità di dar la caccia ai topi nelle cucine, ma solo una
tranquilla vita da salotto, fusa incluse solo quando era possibile. Ma lui era
perfettamente a suo agio a corte: di indole pacifica e tranquilla tenne compagnia alla
sua sovrana fino a che lei non cessò di vivere. E quando morì, prima di andare a
vivere con il nuovo re, White Heather era con lei.