Page 61 - 101 storie di gatti
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                             DE GAULLE E GRIS GRIS




                             Nel gennaio 1946, il generale francese Charles de Gaulle, dopo

          aver diretto dalla Gran Bretagna la riorganizzazione dell’esercito della Francia
          libera, si ritirò temporaneamente dalla politica e si installò a Marly, in una villa
          circondata da un parco. Un giorno lo andò a trovare lo scrittore e filosofo André

          Malraux che gli domandò se il fatto di dover rimanere inattivo non gli pesasse.
          Questa fu la risposta del generale: «Lo chieda al gatto. Insieme, facciamo delle
          passeggiate e delle chiacchierate». Una grande prova di rispettosa amicizia fra uomo
          e gatto.
              Qualche anno dopo il suo ritorno al potere, nel maggio 1958, il generale trovò
          una nuova compagnia felina in un certosino acquistato da Madame de Gaulle in un
          negozio di animali di Parigi. In un primo momento al micio era stato imposto il nome
          altisonante di Ringo de Balmalon. Ma in onore del colore grigio del suo manto fu

          ribattezzato Gris Gris. E così divenne un ospite di riguardo all’Eliseo e alla
          Boisserie, la residenza privata di de Gaulle a Colombey-les-Deux-Églises, tanto da
          essere soprannominato l’“eminenza grigia” del generale. Poi, dopo l’aprile 1969,
          quando de Gaulle si dimise da presidente della Repubblica per ritirarsi a vita
          privata alla Boisserie, il rapporto tra il generale e il suo gatto si fece addirittura

          simbiotico. Presso la cerchia dell’ex capo di Stato, si arrivò a sostenere che ormai
          de Gaulle parlasse “gattese”. Alla scomparsa del generale, nel novembre 1970, il
          micio fu affidato alla sua governante. «Gris Gris non è più lo stesso», mormorava la
          donna costatando lo smarrimento dell’animale oramai privo del suo celebre padrone.
              A quarant’anni di distanza, a Colombey-les-Deux-Églises alcuni proprietari di
          certosini affermano che i loro mici non siano altri che i discendenti diretti di Gris
          Gris.

              Si ignora, infatti, se il felino fosse stato sterilizzato, in ogni modo non è difficile
          stabilire le eventuali rassomiglianze, giacché esiste una fotografia ufficiale del
          certosino, resa pubblica nel 2004, in occasione dell’uscita delle memorie in due
          volumi dell’ammiraglio Philippe de Gaulle, il figlio del generale.
              Un certosino amato non solo da De Gaulle, perché questa razza di gatto è quella
          preferita dai francesi che la considerano un po’ il loro orgoglio nazionale: un pelo

          soffice e morbido che al tatto sembra quasi seta e uno splendido color grigio cenere.
          Un micio sempre alla ricerca di carezze e di contatto fisico con il padrone, e a
          questo proposito, si racconta anche che la famosa scrittrice Colette non abbandonò
          mai la Francia durante l’occupazione nazista proprio per non separarsi dai suoi
          certosini, che insieme a lei divennero il simbolo della resistenza francese come lo
          era stato il generale.
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