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BOSCH E ANNA FRANK
Anna Frank, l’autrice del celebre Diario, colei che ha commosso
tutto il mondo con il racconto delle sue giornate trascorse in una soffitta di
Amsterdam per sfuggire alla furia nazista, tenne tra le sue braccia due gattini: Bosch
e Tommy. Due gatti non proprio tranquilli, che però con le loro zuffe fecero
compagnia e regalarono forse qualche sorriso e qualche momento di distensione alla
famiglia di Otto Frank. I nomi non erano stati scelti a caso: Bosch era il termine
dispregiativo con cui si indicavano i tedeschi, mentre Tommy designava
genericamente i soldati inglesi. Immaginiamo le loro baruffe nella piccola soffitta,
ma anche il terrore di venire scoperti a causa dei miagolii. Nonostante il rischio,
però, la famiglia di Anna Frank desiderò la compagnia dei due mici anche nei
momenti più terribili: con loro la ragazza era capace di distrarsi, passava ore e ore a
giocare, e forse si sentiva meno prigioniera. Che tipo di di gatti fossero le cronache
non lo dicono, ma probabilmente erano due comunissimi gatti che si saranno anche
resi utili per la caccia al topo. Che la giovane autrice fosse molto legata ai gatti è
noto. In una delle prime pagine del suo Diario racconta così il giorno del suo
compleanno, quando Bosch e Tommy ancora non erano arrivati nella sua vita:
Venerdì 12 giugno (1942) ero già sveglia alle sei: si capisce era il mio compleanno! Ma non mi era consentito di
alzarmi, così dovetti frenare la mia curiosità fino alle sei e tre quarti. Allora non potei più trattenermi e andai in
camera da pranzo dove Moortje, il gatto, mi diede il benvenuto strusciandomi addosso la testolina.
ANNA FRANK, Diario, Einaudi 1992
Anna Frank quel giorno compiva sedici anni e nonostante le leggi razziali era una
ragazza che ancora andava a scuola e voleva fare la giornalista. Fu proprio quel
giorno che ricevette in dono il diario che la rese celebre: «Il primo regalo che mi
apparve fosti tu», scrive «forse uno dei più belli fra i mie doni».