Page 54 - 101 storie di gatti
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MINOU E GEORGE SAND
Una padrona stravagante e un gatto naif. Lei è la scrittrice francese
Amantine Aurore Lucile Dupin, meglio conosciuta con il nome di George Sand; il
gatto, o meglio la gatta, si chiama Minou. Si racconta che il legame fra George Sand
e Minou fosse talmente forte che la mattina erano solite bere il latte dalla stessa
tazza.
Una colazione più intima di qualsiasi colazione si possa immaginare, un vero
sodalizio e un’abitudine che forse farà arricciare il naso agli igienisti, ma che
doveva essere di grande soddisfazione per entrambe le donne di casa. Immaginiamo
la scena nella grande villa di campagna, o meglio nel castello di Nohant, nell’Indre,
di proprietà della scrittrice: la gattina salta sul tavolo dove è stata appena posata la
tazza di latte fumante e dà una prima leccatina, poi la padrona dà una sorsata e così
via… fino a esaurimento bevanda. Minou viveva in simbiosi con la sua padrona
anticonformista, autrice di romanzi, novelle, opere teatrali e di un’autobiografia.
George Sand fu una femminista ante-litteram, attiva nel dibattito politico del
secolo e rappresentate al governo provvisorio del 1848 con posizioni vicine al
socialismo. La scrittrice divenne molto famosa per i suoi comportamenti bizzarri:
vestiva con abiti maschili, fumava il sigaro e viveva le sue storie d’amore con una
libertà poco comune al tempo. Tra i suoi grandi e tormentati rapporti si ricordano
quello con lo scrittore Alfred De Musset e con Fryderyk Chopin.
Ed è con l’arrivo di quest’ultimo al castello, che la storia di Minou si complica.
Insieme a Chopin, infatti, arrivò un secondo gatto, adorato e venerato dal
compositore. Si racconta, addirittura, che un giorno il micio passeggiò sui tasti del
pianoforte dando vita a una melodia così bella che Chopin vi scrisse un intero pezzo
e lo chiamò The cat. Possiamo solo immaginare quanto sia stata gelosa Minou, lei, la
favorita di casa, di fronte a un “rivale” che non solo suonava il piano con il suo
padrone, ma ne ispirava anche le partiture! E chissà che il rapporto difficile e
doloroso tra la scrittrice e Chopin non fosse dovuto anche al fatto che i loro due gatti
non si sopportavano poi tanto…