Page 161 - 101 storie di gatti
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dalle mie raccomandazioni), si fece avanti e disse: «Io non ho paura. Ci penso io. La

          lasci pure nel trasportino». E si infilò un paio di guanti usa e getta. Aprì con
          delicatezza la chiusura lampo del trasportino, che era nero e, nonostante le reti
          laterali, non lasciava intravedere niente. Mi rendevo che conto che Céline rimaneva
          immobile. La ragazza mise le mani all’interno con tranquillità e, con un improvviso
          balzo all’indietro urlò: «Questo non è un gatto! Questa è la Tigre della Malesia!».
          Tutti si girarono a guardare, ma nessuno osò chiedermi di tirarla fuori. E ci

          lasciarono passare. Raccomandati! Finalmente arrivati, Céline, con il suo bel
          collarino rosso e molta circospezione, si era messa davanti alla porta di casa davanti
          al mare, sull’erba, accovacciata, e io vicino a lei. Due guardie private passavano al
          confine del giardino condominiale e, girando a semicerchio, continuavano a
          guardarla, e lei guardava loro che le giravano intorno, come le lancette di un
          orologio. Alla fine del percorso uno dei due mi fissò, mi puntò un dito accusatorio e
          disse: «Però questo non è un gatto!». Io e Céline tornammo a guardare il mare,

          ignorandolo.
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