Page 129 - 101 storie di gatti
P. 129
70.
LA GATTA DEGLI ELEFANTI
Era il 2001 e da qualche settimana girava un allarme sui siti
internet delle grandi associazioni animaliste: vicino a Rimini in Romagna s’era
attendato un circo il cui proprietario aveva deciso di far sopprimere una delle
elefantesse indiane poiché litigava con le altre e, con la sua aggressività, aveva
messo a rischio lo svolgimento dello spettacolo. Lo scaltro circense sapeva che
minacciando la morte di Baby, così si chiamava la giovane femmina di elefante
indiano, avrebbe ottenuto due risultati: far parlare di sé e del suo circo e ottenere che
qualche associazione zoofila si prendesse cura dell’animale. Purtroppo dall’Italia
non giungeva nessun segnale d’interessamento. Ma per fortuna Lugano, che aveva già
accolto un altro elefante, decise di adottare Baby.
Gli elefanti dei circhi trascorrono la maggior parte della loro vita chiusi e
incatenati dentro enormi camion; quando vengono condotti nel tendone per
l’addestramento, non ricevono un trattamento migliore. Erano diverse settimane che
Baby non veniva liberata dalle catene, sulle zampe aveva profonde piaghe che si
provocava tirando nel vano tentativo di liberarsi, quando vedeva gli altri elefanti
scendere, il suo camion era buio e sporco e nessuno ci entrava volentieri, solo Zora
si avvicinava nel silenzio della notte. Zora era la gatta della moglie russa del
proprietario del circo, una donna piccola e molto bella che si esibiva al trapezio: era
la donna volante. Lei pensava, diversamente dal marito, che fosse più corretto dal
punto di vista etico e morale, che l’uomo dovesse stupire e dare spettacolo con le
sue capacità, senza dover sottomettere e schiavizzare gli animali.
La giovane russa viveva in una grande casa mobile che viaggiava con il circo, e
Zora era l’assoluta regina di quello spazio dal quale usciva solo di notte quando, non
vista, poteva visitare gli altri animali meno fortunati di lei, come per scusarsi del suo
privilegio davanti a tanta sofferenza. Le ultime notti, però, erano state davvero
strazianti: i lamenti di Baby erano continui e Zora aveva sentito in casa il circense
dire alla moglie: «Se non vengono a prenderla domani come concordato, la faccio
abbattere». La giovane russa non gli rispose, guardò Zora che stava accoccolata sulle
sue gambe e sperò in cuor suo che la mobilitazione di cui aveva avuto notizie in rete,
giungesse presto al risultato sperato.