Page 127 - 101 storie di gatti
P. 127

69.



                             ALISEO, IL GATTO


                             DELL’AUTOPARCO






          Non è vero quello che dice Brunetta sugli impiegati pubblici fannulloni, molti

          lavorano tanto e alcuni ancora più degli altri. Non è facile né rilassante fare l’autista
          del sindaco di una grande metropoli soprattutto se si abita lontano dall’autoparco e
          la casa del primo cittadino e il municipio sono dall’altra parte della città… Quella
          mattina Edoardo arrivò al lavoro molto presto, alle nove il sindaco doveva essere
          all’anci per discutere dei tagli fatti ai comuni dalla finanziaria del governo. Non
          erano neanche le sette quando salì per uscire sulla rampa dell’autoparco con la

          Lancia Thema di rappresentanza; l’auto doveva essere sempre perfetta, lucida fuori e
          profumata dentro; veniva usata come un secondo ufficio, con il sindaco c’era sempre
          qualche collaboratore, e al rientro in autoparco l’autista doveva passare
          l’aspirapolvere, dare una lavata ai vetri e una bella lucidata alla carrozzeria. Questo
          poteva accadere anche a notte fonda.
              Era luglio e il sole era già alto, ma non faceva molto caldo perché soffiava il

          maestrale. Salendo in prima sulla rampa dell’autoparco con la mente ai venti degli
          emisferi boreali, Edoardo vide vicino al pilastro del cancello qualcosa che si
          muoveva. Fermò la macchina sul limite del passo carrabile e scese: si trovò di fronte
          un cucciolo di gatto siamese bellissimo, biondo, con il muso, le zampe e la coda
          marrone scuro e gli occhi azzurri. Il gattino si fece subito prendere, era pulito e
          profumato, era evidente che proveniva da una casa.
              In pochi istanti Edoardo si rese conto di aver bloccato molti colleghi, dovevano

          entrare e uscire per prendere servizio e l’auto del sindaco ferma all’ingresso non
          permetteva il transito a nessuno.
              Ci sono delle circostanze nella vita in cui capisci subito di esserti cacciato in un
          grosso guaio: Edoardo lo capì immediatamente; era tardi, aveva un piccolo gatto in
          mano che non poteva portare con sé, e ovviamente non trovò, tra i colleghi, nessuno
          disposto ad aiutarlo.

              Pensò che quel grosso garage con auto in continuo movimento fosse troppo
          pericoloso per il gattino che, collegandolo ai suoi precedenti pensieri, decise di
          chiamare Aliseo! Avviandosi verso la casa del sindaco cominciò a pensare a una
          possibile soluzione, mentre guidava con il gattino accoccolato dentro la borsa del
          pranzo. Giunto a destinazione, con qualche minuto di anticipo, prese la borsa piano
          piano per non svegliare Aliseo, la depose nel bagagliaio e chiuse, pensando che non
          faceva ancora caldo: il sindaco sarebbe stato molte ore nella sede dell’ANCI e lui

          nel frattempo avrebbe fatto un po’ di telefonate per sistemare il micio.
   122   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132