Page 122 - 101 storie di gatti
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Innervosita da questo comportamento incomprensibile, mi affacciai dal balcone e
vidi il medico che sostava davanti al citofono: allora corsi ad alzare la mia cornetta
e gli parlai: «Dottore cerca qualcuno?». E lui: «È molto che suono a casa del signor
Mario, questa mattina mi aveva detto che non si sentiva bene e quindi sono venuto a
visitarlo ora che ho chiuso lo studio, mi apra per favore». Il gatto, appena aprii la
porta, scomparve sul terrazzino, fece un balzo e tornò a casa sua. Il dottore salì e
insieme suonammo inutilmente alla porta di Mario. Così capimmo che era successo
qualcosa e chiamammo i pompieri…
Quando i vigili del fuoco sfondarono la porta, trovammo Mario a letto, come
fosse addormentato: Pigi se ne stava accoccolato vicino a lui e lo guardava, teneva il
muso sulla sua mano, con le orecchie abbassate e gli occhi tristi.
Il lavoro che per tanti anni aveva fatto per il suo Mario, quello di sostituire il
citofono, ora non serviva più: in cielo non ci sono i palazzoni e quindi neanche
citofoni. Per giorni il gatto non si vide, ma dopo il funerale di Mario, Pigi si presentò
da noi, dimagrito e spaventato. Sentendo molto rumore guardammo dallo spioncino
della porta e vedemmo nuovi inquilini entrare e uscire con mobili dalla casa di
fronte… Pigi era venuto a chiederci asilo, sapendo che non glielo avremmo rifiutato,
andò in cucina, dove venne rifocillato con del latte e un’intera confezione di carne in
scatola. Quella notte dormì sul terrazzino guardando la strada e dopo qualche giorno,
i primi di settembre, partì con noi per il mare: era emozionato non era mai stato in
vacanza!