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SUGIUKH, IL GATTO CHE
NUOTA
Un occhio è celeste, l’altro di un bellissimo nocciola con sfumature dorate. Il pelo
è bianco candido, il carattere estremamente allegro. Gioca fra asciugamani, teli e
coperte in un negozio del Gran Bazar di Istanbul. Sugiukh, questo è il suo nome, è un
gatto speciale. Il proprietario della bottega, conosciuto nel bazar come Mr Magic
perché ha definito magici i suoi teli, ovvero capaci di asciugare l’impossibile,
racconta a tutti i clienti la storia del suo Sugiukh: «È un gatto che ama l’acqua»,
spiega. «Si fa la doccia, si tuffa, nuota». Mr Magic lo racconta come se fosse una
prerogativa solo del suo adorato micio, in realtà è la particolare caratteristica di tutti
i gatti di quella razza, chiamati Turco Van, dal loro luogo di origine. Questi felini
amano l’acqua e sanno pescare: possono benissimo cibarsi dei pesci del lago Van
presso il quale ancora oggi vivono. Come faceva il nostro Sugiukh prima di essere
trasportato a Istanbul.
Questa razza oggi è stata dichiarata protetta dal governo turco. È una specie
antichissima, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sembra che il gatto del
lago Van avesse già suscitato la curiosità dei romani all’epoca dell’impero, quando
occuparono l’Armenia, e che le tribù del luogo avessero dipinti gatti di questa
varietà sui loro vessilli di guerra e sulle loro armature. Poi, molto più tardi, verso il
Quattrocento, i gatti che sapevano pescare divennero una curiosità nelle fiere.
Grazie, però, anche alla proverbiale capacità di sopravvivenza, questa razza ha
continuato a vivere in stato di semi libertà.
Ma la specie dal pelo completamente bianco, come quella del nostro Sugiukh, è
protetta in modo particolare dal governo turco, perché secondo una credenza
popolare il grande statista Ataturk, il fondatore dell’attuale Turchia, si sarebbe
reincarnato in un gatto a pelo semi-lungo bianco.
E in Medio oriente c’è perfino una leggenda collegata alla loro origine. Si
racconta che quando finì il diluvio universale Noè avesse non poche difficoltà a
mantenere la calma dei suoi passeggeri animali, a mano a mano che l’arca si
avvicinava alle riemerse pendici del monte Ararat.
Ma due gatti bianchi riuscirono a sfuggire al suo controllo, si lanciarono in acqua
e si misero a nuotare verso la terra ferma. Via via che le acque si ritiravano,
lasciando emergere nuove terre, i mici cominciarono a scendere a valle, e quando
lasciarono le montagne per unirsi agli uomini, Allah li benedisse toccandoli sulla
testa, affinché li aiutassero a cacciare i topi. Che la storia sia vera o meno, il Turco
Van è senz’altro un gatto affascinante.