Page 113 - 101 storie di gatti
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                             SUGIUKH, IL GATTO CHE


                             NUOTA






          Un occhio è celeste, l’altro di un bellissimo nocciola con sfumature dorate. Il pelo

          è bianco candido, il carattere estremamente allegro. Gioca fra asciugamani, teli e
          coperte in un negozio del Gran Bazar di Istanbul. Sugiukh, questo è il suo nome, è un
          gatto speciale. Il proprietario della bottega, conosciuto nel bazar come Mr Magic
          perché ha definito magici i suoi teli, ovvero capaci di asciugare l’impossibile,
          racconta a tutti i clienti la storia del suo Sugiukh: «È un gatto che ama l’acqua»,
          spiega. «Si fa la doccia, si tuffa, nuota». Mr Magic lo racconta come se fosse una

          prerogativa solo del suo adorato micio, in realtà è la particolare caratteristica di tutti
          i gatti di quella razza, chiamati Turco Van, dal loro luogo di origine. Questi felini
          amano l’acqua e sanno pescare: possono benissimo cibarsi dei pesci del lago Van
          presso il quale ancora oggi vivono. Come faceva il nostro Sugiukh prima di essere
          trasportato a Istanbul.
              Questa razza oggi è stata dichiarata protetta dal governo turco. È una specie

          antichissima, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sembra che il gatto del
          lago Van avesse già suscitato la curiosità dei romani all’epoca dell’impero, quando
          occuparono l’Armenia, e che le tribù del luogo avessero dipinti gatti di questa
          varietà sui loro vessilli di guerra e sulle loro armature. Poi, molto più tardi, verso il
          Quattrocento, i gatti che sapevano pescare divennero una curiosità nelle fiere.
          Grazie, però, anche alla proverbiale capacità di sopravvivenza, questa razza ha
          continuato a vivere in stato di semi libertà.

              Ma la specie dal pelo completamente bianco, come quella del nostro Sugiukh, è
          protetta in modo particolare dal governo turco, perché secondo una credenza
          popolare il grande statista Ataturk, il fondatore dell’attuale Turchia, si sarebbe
          reincarnato in un gatto a pelo semi-lungo bianco.
              E in Medio oriente c’è perfino una leggenda collegata alla loro origine. Si
          racconta che quando finì il diluvio universale Noè avesse non poche difficoltà a

          mantenere la calma dei suoi passeggeri animali, a mano a mano che l’arca si
          avvicinava alle riemerse pendici del monte Ararat.
              Ma due gatti bianchi riuscirono a sfuggire al suo controllo, si lanciarono in acqua
          e si misero a nuotare verso la terra ferma. Via via che le acque si ritiravano,
          lasciando emergere nuove terre, i mici cominciarono a scendere a valle, e quando
          lasciarono le montagne per unirsi agli uomini, Allah li benedisse toccandoli sulla
          testa, affinché li aiutassero a cacciare i topi. Che la storia sia vera o meno, il Turco

          Van è senz’altro un gatto affascinante.
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