Page 108 - 101 storie di gatti
P. 108
E anche grazie a loro la fortuna cominciò a bussare alla porta. In una delle sue
passeggiate lungo la Senna, Ludmilla conobbe Cesare, un italiano ricco e bellissimo.
Lei, per molte sere, cercò di ignorare quell’uomo che tentava di avvicinarsi per
conoscerla e non accettò né fiori né cioccolatini.
Nonostante la sua situazione di povertà e precarietà, non cedette subito alle
lusinghe del giovane, ma si fece corteggiare a lungo. Era pur sempre una giovane
nobile russa, imparentata con la famiglia dello zar e forte dell’amore dei suoi tanti
gatti. Dopo molte insistenze Cesare riuscì a sposarla e la portò a vivere nella sua
casa di famiglia, una magnifica villa sul lago di Garda, dove lei si presentò non solo
con il suo adorato Blu, compagno di fuga e di peripezie, ma con altri venti gatti
parigini, quelli raccolti lungo la Senna. «Io non possiedo nulla se non la mia
educazione e i miei talenti», disse Ludmilla a Cesare prima del matrimonio. «Ma non
intendo separarmi dalla mia famiglia. Dove andrò io verranno anche tutti i miei gatti.
Se accetti questa mia condizione, ti sposo».
Il loro fu un matrimonio lungo e felice, e anche se non ebbero figli, la loro vita fu
ricca dell’affetto dei loro tanti nipoti e soprattutto dei loro mici. Ludmilla sosteneva
addirittura di capire il linguaggio di Blu e dei suoi tanti fratelli gatti, ed era convinta
perfino che la chiamassero “mamma”!