Page 160 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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o incerti e contraddittori. Queste caratteristiche si evidenziano soprattutto in passeg-
giata, perché una postura corretta dà al cane direzione e voglia di affidarsi, altrimenti
ci si ritroverà a strattonarlo, a trascinarlo o addirittura a farsi portare da lui.
I gesti rappresentano le parole e dovrebbero essere utilizzati per indicare («vai a
prendere la pallina»), per richiedere («mettiti seduto»), per ingaggiare («dài, giochia-
mo»), per sollecitare un'iniziativa («prova a risolvere questo problema»). Il gesto
deve essere molto chiaro, perché il cane deve impararlo. Dobbiamo evitare sia troppi
gesti per lo stesso significato che, al contrario, troppi significati per un solo gesto,
cercando di mantenere il rapporto 1:1 e far si che i differenti gesti non si assomiglino.
Per favorire l'interpretazione del gesto occorre cercare di focalizzare l'attenzione
del cane sul movimento della mano, tenendo fermo il resto del corpo per evitare di
confonderlo con troppi richiami.
Il movimento del corpo non viene valutato dal cane solo in termini di postura ma
anche a seconda delle coordinate di movimento:
• Velocità, in termini di valore e di andamento (accelerato o decelerato).
• Traiettoria, per esempio nell'avvicinamento in linea retta o a ellissi.
• Coerenza, vale a dire se diretto sul target o contraddittorio.
• Fluidità, ovvero non a scatti ma costante e graduale.
La cinetica del corpo è importante perché un corpo in movimento può impaurire,
assecondare, farsi seguire, ingaggiare, focalizzare. Con il cane sono importanti la ve-
locità media, la decelerazione in avvicinamento, la traiettoria ellittica di approccio, la
coerenza direzionale e la fluidità.
Per quanto concerne la mimica facciale, il cane è straordinario nell'osservarci e ca-
pire, soprattutto per quanto concerne le disposizioni: osserva in modo particolare gli
angoli della bocca che se sollevati indicano buone disposizioni, se abbassati minac-
cia.
Alcuni cani imparano dall'uomo a sorridere come segnale di «benvenuto». Anche il
corrugamento della fronte e dell'aria sopraccigliare è importante per capire le disposi-
zioni emozionali del partner umano: se assumiamo l'aria accigliata, anche solo per
scherzo, il nostro cane si preoccupa e cerca di pacificare.
La comunicazione aprica (tramite contatto fisico) rappresenta un mezzo di comuni-
cazione essenziale che purtroppo l'uomo non sempre interpreta in senso comunicati-
vo. Il contatto può essere semplicemente realizzato tenendo la mano sul corpo del
cane o attraverso la carezza: nel primo caso indica alleanza e può servire per rafforza-
re una particolare disposizione o espressione comportamentale del cane, un po' come
il concedere attenzione; nel secondo caso assume più una connotazione parentale, per
cui se effettuata correttamente dà accreditamento, se scorretta può favorire la centrali-
tà del cane nel rapporto con la persona e nel gruppo.
Rispetto alla comunicazione olfattiva sappiamo che il cane riconosce molto meglio
i nostri odori di quanto li riconosciamo noi e che le emozioni danno luogo a risposte
fisiologiche, specifiche anche sotto il profilo olfattivo.
Per questo è corretto parlare di una comunicazione olfattiva anche se non ne pos-
siamo avere alcun controllo.