Page 163 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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CONOSCENZE. Strumenti che utilizzo per muovermi nel mondo, per aumenta-
re le mie competenze e raggiungere/ottenere delle gratificazioni.
LA SITUAZIONE TIPO: il cane ha imparato ad aprire le porte.
A COSA PENSA IL CANE: «Che bello essere autonomi!».
Il consiglio dell’etologo
Se un tempo si riteneva che gli animali fossero macchine mosse da automatismi, da
cui i concetti di istinti e condizionamenti, oggi invece si ritiene che il comportamento
animale sia frutto di uno stato mentale, ossia di un pensiero, e che l'apprendimento
non produca automatismi bensì conoscenze che l'animale utilizza in modo libero.
L'approccio cognitivo si basa sul concetto di conoscenza che, come la mappa di
una città, fornisce delle coordinate di utilizzo ma non stabilisce in modo rigido la fun-
zione: la mappa mi dice quello che posso fare ma l'itinerario lo scelgo io.
Le conoscenze sono schemi di elaborazione dei dati che arrivano al cane dal mon-
do e costituiscono:
• Vocabolari, per cui il guinzaglio vuol dire passeggiata, la ciotola indica che si
mangia, la palla introduce il gioco.
• Rappresentazioni della realtà esterna, per esempio la casa, il parco, i luoghi che
visitiamo, che come mappe danno al cane coordinate di orientamento.
• Schemi somatici, riferiti alla conoscenza delle diverse parti del corpo e dei movi-
menti che si sanno fare.
Prassie, vale a dire modalità precise di manipolare il mondo, per esempio alzare
con la bocca, spingere con la zampa, toccare con il naso.
• Euristiche, ossia modi per risolvere i problemi e uscire da condizioni di scacco.
• Le immagini di ricerca, vale a dire le cose utili che spiccano nel contesto e che il
cane ricerca.
• Gli stili relazionali, ovvero come si comunica, ci si relaziona, si sta insieme.
• Gli elementi del mondo, quelli cioè con cui si assume familiarità e che pertanto
non spaventano, per esempio l'automobile, le grate ecc.
L'insieme delle conoscenze costituisce le dotazioni esperienziali del cane e mag-
giori saranno più gli daremo la capacità di adattarsi al nostro mondo, il che per inciso
non è affatto semplice. Il cane deve farsi queste conoscenze che non sono riferite solo
al mondo esterno ma anche al proprio corpo. In altre parole, nella sua mente devono
realizzarsi anche le rappresentazioni di schema somatico, se vogliamo che si senta a
proprio agio nel corpo e sappia utilizzarlo nelle attività e nella relazione, evitando di
essere impreciso o eccessivo quando non addirittura totalmente incapace di compiere
un particolare movimento.
Le conoscenze rappresentano quindi l'interfaccia tra la mente del cane e il mondo e
questa interfaccia può essere a banda larga se l'istruzione ha arricchito il cane, deter-
minando un buon adattamento, o viceversa a banda stretta, con tutte le problematiche
che ne conseguono: incapacità, insicurezza, timidezza, disadattamento, ansia ecc.