Page 410 - La cucina del riso
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Repubblica Dominicana  - Santo Domingo




                 Il RISO NEllA REPUBBlICA DOMINICANA
                 E NEllE gRANDI ANTIllE


                     La  storia  del  riso  si  perde  nelle  dense  nebbie  del  tempo,  quando
                 l’uomo, attraverso la selezione e l’osservazione del comportamento di una
                 gramigna selvatica o riso silvestre, seguendo tappe storiche, dal delta del
                 Gange nell’India e del Mekong nel Vietnam, alle distese paludose dello
                 Yangt-ze, nelle provincie meridionali della Cina, è arrivato, secoli dopo, al
                 Madagascar e da lì all’Europa, da dove spagnoli e portoghesi lo portarono
                 in America seguendo le rotte atlantiche delle spedizioni di conquista del
                 nuovo mondo. Ma prima di penetrare nelle Americhe continentali, il riso
                 arriva ai Caraibi, porto d’entrata di tutte le merci europee verso il conti-
                 nente; così, nell’isola battezzata Hispaniola da Cristoforo Colombo, oggi
                 Haiti, e nella Repubblica Dominicana, e soprattutto in quest’ultima, il riso
                 è divenuto un cibo essenziale per la dieta quotidiana del dominicano.
                     Già nel secolo XVI gli spagnoli avevano introdotto il riso con scarso
                 esito, soprattutto perché doveva competere con il mais, la yuca (manio-
                 ca) e tanti altri prodotti autoctoni americani. Ma con l’arrivo nell’isola
                 della corte di Donna Maria di Toledo, sposa di Diego Colombo, figlio di
                 Cristoforo e viceré di tutte le nuove terre, vengono al suo seguito anche
                 le nobildonne e, naturalmente, tutta la servitù. E tra questi, i cuochi e
                 cucinieri, in gran parte del Sud della Spagna, prima governata dai musul-
                 mani, che conoscevano il riso e lo adoperavano ampiamente nei diversi
                 piatti tradizionali, tra cui la “paella”, così come la maniera di cucinare
                 il riso con i fagioli, chiamata ”moros con cristianos”, un piatto tipico
                 della fusione arabo-spagnola. Nasce quindi un nuovo modo di mangiare,
                 usando il riso come materia prima e abbinando diversi prodotti e spezie
                 dell’isola  con  nuovi  odori  e  sapori  come  il  cilantro,  il  “cilantrico”,  la
                 “bija”, che è quella spezia di colore rosso mattone, che gli indigeni locali
                 “tainos” usavano per colorarsi la pelle (da qui il termine pellerossa) fra
                 tanti altri.
                     Già nel secolo XVII, il riso era penetrato non solo nell’isola Hispa-
                 niola, ma anche nelle Grandi Antille e specificamente a Cuba e Porto Rico,
                 che lo scoprono e se ne impadroniscono. In questa regione, simbiosi ricca



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