Page 315 - La cucina del riso
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Basilicata




               UNA STORIA ASSENTE


                    È quella della coltivazione del riso nella regione, in cui le zone pianeg-
               gianti si limitano al contorno costiero (con due soli sbocchi sul mare, sullo
               Jonio a Sud e sul Tirreno a Ovest), mentre montagna e collina caratterizzano
               in ugual misura il resto del territorio. Al contrario della vicina Puglia, la
               Basilicata è caratterizzata da una conformazione più aspra e mossa che favo-
               risce pastorizia e viticoltura, soprattutto nella zona vulcanica del Vulture.
                    Nel territorio, in epoca remota, si era stanziato il popolo lucano, pro-
               veniente dall’Anatolia, ma l’arrivo dei coloni greci diede il via a una fase
               di aspri contrasti politici e scontri militari; i Lucani, grazie all’occupa-
               zione di alcune città fondate dai Greci e all’espansione nella vicina Cala-
               bria, riuscirono comunque a dimostrare la propria superiorità. In seguito
               all’arrivo dei Romani, divenuti alleati dei Greci, l’egemonia lucana subì
               una battuta d’arresto e la popolazione si vide costretta a cercare rifugio
               nell’entroterra. Di conseguenza la cucina, cui questo popolo ha dato vita,
               è quella tipica di una regione contraddistinta da un largo impiego di ortag-
               gi, carni, formaggi e pasta.
                    Non cambia di molto la situazione, per quanto riguarda la coltivazione
               del riso, con l’arrivo degli Arabi, i cui insediamenti più antichi, e di cui
               rimangono centri abitati caratteristici e meglio conservati da un punto di
               vista urbanistico (Tursi, Tricarico, Abriola, Pietrapertosa), si ebbero tra la
               fine dell’VIII e durante il IX secolo, in seguito alla conquista della Sicilia
               che spinse gli Arabi a risalire la penisola verso Nord con azioni militari
               che miravano al controllo delle vie commerciali. Successivi arrivi di popo-
               lazioni arabe si verificarono nel periodo normanno, dall’XI secolo fino al
               1300, anno in cui, alla distruzione della colonia arabo-normanna di Lucera
               ad opera del re angioino Carlo II, seguì la deportazione e l’esilio per le
               popolazioni arabo-sicule in roccaforti isolate e di difficile accesso nelle aree
               interne della Basilicata. Risale a questo periodo l’arrivo degli Arabi nelle
               città di Acerenza e Potenza (Del Duca, 2005).
                    Da una ricerca etnobotanica attraverso i luoghi degli insediamenti ara-
               bi della Basilicata, con lo scopo di individuare, tra le piante di uso attuale
               o del passato recente, quelle specie officinali utilizzate nel periodo della



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