Page 235 - La cucina del riso
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Umbria
Contemporaneamente, sono state condotte dall’Istituto di agronomia
generale e coltivazioni erbacee dell’Università degli Studi di Perugia, espe-
rienze di coltivazione del riso (biennio 1996-1997), allo scopo di fornire
indicazioni sugli aggiustamenti della tecnica colturale alle condizioni pedo-
climatiche della pianura irrigua della media valle del tevere in Umbria.
In particolare, lo studio ha riguardato l’adattamento e la produzione di
varietà diverse di riso, l’individuazione dell’epoca di semina e la gestione
dell’irrigazione. I risultati della sperimentazione consentono di affermare
che la coltivazione del riso, con irrigazione per aspersione, è attuabile
nell’ambiente sede delle prove. Il successo produttivo della coltura appa-
re legato essenzialmente a tre scelte tecniche: adozione di varietà molto
precoci, semina tempestiva e turni irrigui stretti. I risultati del biennio
di sperimentazione indicano il Loto come varietà di riferimento, capace
di garantire produzioni accettabili, tanto in annate fresche (1996) che in
quelle favorevoli (1997). Anche le varietà Pegaso e Savio hanno mostrato
comportamenti soddisfacenti sia come produttività che come precocità. Il
Loto è un riso dal chicco piccolo e dal sapore molto gradevole. È adatto
per minestre, torte dolci e salate. Se cotto in poca acqua, può essere utiliz-
zato anche come contorno. Cuoce in 14-16 minuti ed è caratterizzato da
un’ottima tenuta alla cottura.
Hanno collaboraTo
Giuseppe Fatati (DCST)
234 Accademia Italiana della Cucina