Page 234 - La cucina del riso
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Umbria




                     La cultura del riso si è andata progressivamente perdendo nei secoli
                 successivi; il riso aveva un posto privilegiato, nel menu giornaliero, solo
                 in due occasioni: la minestra di riso, il cosiddetto risetto, che compariva
                 immancabilmente in caso di mal di pancia, e per San Giuseppe, quando
                 le  frittelle  di  riso,  rosse  di Alkermes  e  bianche  di  zucchero  vaniglia-
                 to, dominavano il pranzo. Queste figurano tra i piatti devozionali del
                 territorio eugubino.  La  ricetta  è abbastanza  semplice:  si  cuoce  il  riso
                 nel latte, con un pizzico di sale, una buccia grattugiata di limone e una
                 stecca di cannella. A cottura quasi ultimata, si toglie dal fuoco e si lascia
                 freddare. Si aggiungono, quindi, due bicchierini di Rum, tre cucchiai di
                 zucchero e due cucchiai di farina assieme a due rossi d’uovo sbattuti, 20
                 grammi di lievito di birra e due chiare d’uovo montate a neve. Si mesco-
                 la il tutto molto bene e con cura; si lascia riposare, e quindi lievitare, per
                 almeno 20 minuti. Si versa l’impasto a cucchiaiate nello strutto bollente
                 e si porta a doratura. Le frittelle vanno subito asciugate con carta gialla
                 o da cucina.
                     Più anticamente, però, erano a base di pancotto e farina, amalga-
                 mate insieme e, in alcune località (Civitella), erano mangiate con una
                 funzione propiziatoria precisa: il Santo avrebbe dovuto preservare i buoi
                 dalla puntura dell’arzillo (calabrone).
                     Solo  recentemente,  almeno  nella  regione,  il  riso  ha  incontrato  il
                 tartufo o i gamberi di fiume o le lenticchie e ne sono nati piatti e gusti
                 davvero invitanti.




                       RISOttO AL tARtUfO nERO
                  Ingredienti: 320 g di riso Arborio o Carnaroli, 40 g di burro, 1 cipolla rossa pic-
                  cola, brodo vegetale, 1 piccolo tartufo nero, parmigiano grattugiato (facoltativo).

                  Preparazione: fondere il burro in una casseruola e lasciarvi sfrigolare, per qual-
                  che istante, la cipolla tritata. Aggiungere il riso, farlo tostare per qualche minuto
                  mescolando spesso e portarlo a giusta cottura aggiungendo, di tanto in tanto, il bro-
                  do vegetale bollente. Mantecare con parmigiano grattugiato e tartufo nero fresco
                  grattugiato.




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