Page 75 - Sotto il velame
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Le disperate strida sono le 166
diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d'ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle,
che fanno le anime triste che non hanno speranza di morte, e che
suonano con le mani, mi pare, per cacciare i mosconi e le vespe.
Gli antichi spiriti sono proprio gli angeli nè ribelli nè fedeli. E
tutti e due, questi e quelli, ciascuno, invocano la morte. Non può
essere dubbio, che non si tratti di queste anime triste e di questi
angeli neutrali. Non può essere; chè Virgilio a Dante significa la
sua propria missione circoscrivendola col suo proprio principio e
con la sua propria fine, con ciò che prima gli farà vedere e con ciò
che gli farà vedere all'ultimo; con le anime e gli angeli, dunque,
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del vestibolo, in principio, coi lussuriosi del Purgatorio, in fine :
E poi vedrai color che son contenti
nel foco, perchè speran di venire,
quando che sia, alle beate genti.
Dove si deve considerare l'antitesi perfetta, che segna appunto,
come con un marchio di parole, che questi sono gli ultimi come
quelli sono i primi. Là sono disperati, qua sperano; là sono dolen-
ti, qua sono contenti; là paiono vinti nel duolo, sebbene non siano
che stimolati da vespe e mosconi, sì che del loro misero modo
Dante meraviglia; qua sono contenti sebbene siano nel fuoco; là
strida, là
diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d'ira,
166 Inf. III 25 segg.
167 Inf. III 118 segg.
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