Page 74 - Sotto il velame
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Lucia vede Dante che poi è arretrato verso la selva, lo vede, non
           al lembo d'una foresta, ma dove?


                              sulla fiumana ove il mar non ha vanto.

           Dunque Dante passa la selva, che è paragonata a un pelago e detta
           una fiumana, e come tale ha un passo; dice che la passa e non che
           ne esce; come passa l'Acheronte: morendo. E invero morte è l'al-
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           to passo di cui egli parla a Virgilio :

                              guarda la mia virtù s'ell'è possente,
                              prima che all'alto passo tu mi fidi.

              E questo alto passo ha molta somiglianza con l'alto sonno, di
           cui fu riscosso Dante, dopo passato l'Acheronte, per opera d'un
           greve tuono. L'alto passo è il transito; e l'espressione con la qua-
           le, nel medesimo discorso, il poeta significa la discesa di Enea al-
           l'Averno è quella stessa con cui gli scrittori cristiani significano la
           morte: ad immortale secolo andò. L'alto passo fu per Enea un an-
           dare ad immortale secolo; dunque, anche per Dante. E quell'anda-
           re vale morire. Dunque Dante muore. Muore col passar la selva,
           muore col passar l'Acheronte.
              Così gl'ignavi che desiderano invano di passare, gridano cioè
           invocano, che cosa? che cosa, per passare? La morte. Lo dice
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           chiaramente Virgilio a Dante :

                              E trarrotti di qui per loco eterno

                              ove udirai le disperate strida,
                              vedrai gli antichi spiriti dolenti,
                              che la seconda morte ciascun grida.

              va Stige».
           164   Inf. II 11 seg.
           165   Inf. I 114 segg.


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