Page 11 - Sotto il velame
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dubbio, non dico mediante le mie argomentazioni, ma con la sco-
           perta di quella che è la principal fonte del Poema. Dalla quale si
           ricava come il numero settenario nell'inferno e nel purgatorio sia
           richiesto  dalla  essenza  stessa  dell'argomento.  L'argomento  del
           poema in vero è l'abbandono della vita attiva per la contemplati-
           va. La vita attiva è raffigurata in Lia, la contemplativa di Rache-
           le. Alla contemplativa si giunge dopo l'esercizio delle virtù, diret-
           to a mondar l'anima da ogni macchia. Ebbene questo esercizio è
           significato dai sette e sette anni di servaggio che Giacobbe subì
           per Rachele. Certo qualcuno può  dire: Nulla licenzia a  credere
           che gli ultimi tre peccati dell'inferno, i quali hanno per simboli
           l'ira bestiale, l'invidia prima, la superbia maledetta, siano ira, in-
           vidia e superbia: nulla licenzia a credere che il quart'ultimo, di-
           viso in due cerchi, sia accidia: l'accidia proporzionale al lento
           amore in acquistare e vedere il bene; per quanto di quei peccato-
           ri gli uni non avessero «bontà», e gli altri abbiano «mala luce»:
           nulla ci licenzia a crederlo, nulla... E che avrei a rispondere io?
           Nulla.
              Per quanto questo volume si studi di persuadere i critici di
           «Minerva Oscura», pure di essi critici io non ho fatto i nomi nè
           ho direttamente cambattuti gli argomenti. Ciò, perchè m'è parso
           a mano a mano che essi, già consenzienti in gran parte, avrebbe-
           ro consentito in tutto; e così... E così, anche questo è difficile a
           dirsi: così spero che io avrò più agevolmente il loro ambito con-
           sentimento,  non  avendo  armeggiato,  sbuffato,  gridato,  bestem-
           miato. Che in verità il loro consentimento pieno mi riuscirebbe
           molto dolce; tanto (i più) si sono mostrati pazienti, acuti, gentili e
           onesti. Sì che il loro nome, taciuto nel corso del ragionamento,
           non posso tacer qui. Non posso tacere il nome di Corrado Zac-
           chetti, di Giuseppe Mantica, di Francesco Paolo Luiso, di L.









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