Page 61 - Poemi del Risorgimento
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e falciatore, un grande cippo, d'oro.
Di lì per l'orbe tutto lanciò Roma
le strade sue di duro sasso e duro
suono. Di lì, dal cippo d'oro, sette
vie quattro volte si lanciarono oltre,
ai quattro venti, e prima tra sepolcri
moveano, a piè di tumuli e cipressi,
sotto la tacita ombra funerale;
poi via per verdi campi e per deserti,
diritte come solchi, e via tra rupi
tagliate da scalpelli, e via per selve
profonde, mute, solo allor ferite
dal ferro ignoto, e via sopra veloci
fiumi aggiogati con eterni ponti,
e via per l'Alpi, che vincean con giri
blandi, le irate. Da quel sasso, a forza
ruppero un tempo tante vie sul mondo.
Parea che un luminoso Sagittario
via via volgesse a tutti i venti il grande
arco fatale, e saettasse intorno
intorno, stante nel bel mezzo, il cielo.
LA LEGIONE
Le dure suole e i cerchi delle ruote
fecero i solchi in queste vie, battute
dalle coorti che movean le insegne
contro i terrestri. Andavano, e la schiera
villesca alzava per insegna un fascio
d'erba. Prima la falce e poi la spada.
Mai non mancava fra le spighe il rosso
di qualche fiore. Fissa, poi, sull'asta
era una mano, ch'è una pianta sola
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