Page 58 - Poemi del Risorgimento
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Taciti i buoi tiravano nel cupo
                                            tacer di tutti; ché fuggiano il grande
                                            bifolco orrendo ch'era loro a tergo.
                                            E qui, con l'ale largamente aperte
                                            al sole, apparve un'aquila, che ferma
                                            mirava a lungo qual lavoro in terra.
                                            Poi, fisa sempre, s'affondò nel cielo.



                                              LE VOCI DEL FIUME E DEL MARE

                                               Il pazïente aratro col suo coltro,
                                            allora, più splendente della spada,
                                            prendeva a forza, con ferite a fondo,
                                            la terra; e il Tebro che lambiva il colle
                                            con l'acque torbe, vie più alto un suono
                                            mettea chiamando l'anima dei forti:
                                            «Oh! voi, che aprite con un rostro adunco
                                            la terra, omai la prora che toglieste
                                            alla mia nave, a lei rendete, o figli;
                                            ed ora in me, con quella ch'è il mio coltro,
                                            segnate un lungo solco sino al mare,
                                            sino al gran mare, azzurro e piano; e oltre!
                                            Bene avverrà!» Così diceva il Tebro
                                            con l'incessante murmure; ma il vento
                                            di primavera dal lontano lido,
                                            sempre più forte, le narici aperte
                                            a lor bagnando de' suoi salsi spruzzi,
                                            «Oh! voi che fate una città pastori,»
                                            diceva. «eccovi l'atrio, ecco le porte
                                            color di cielo, e il limitar che tuona
                                            sparso di schiuma dalle larghe ondate.
                                            O cittadini, ecco la via già fatta,
                                            labile, piana, e ne son pietre i flutti.

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