Page 55 - Poemi del Risorgimento
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L'eroe Pallante era caduto. Offerse
                                            l'àlbatro il bianco de' suoi fiori, il rosso
                                            delle sue bacche e le immortali fronde.
                                            Gli fu tessuto il letto di quei rami
                                            de' tre colori, e furono compagni
                                            mille al fanciullo nel ritorno a casa.
                                            E fisi in quella bara tricolore
                                            i mille eroi con le possenti mani
                                            premean le spade; ed era in esse il fato.
                                            Oh! ma che pianto fu così tornando
                                            al vecchio padre! Era suo padre un vecchio
                                            povero re, dalla silvestra reggia.
                                            Fauno, il suo nome; ed abitava i sassi
                                            del Palatino, tra le antiche selve
                                            misteriose. E tu non eri, o Roma.
                                            Anzi per il rupestre Campidoglio
                                            eran macerie già muscose, e bianchi
                                            ruderi sparsi si vedean tra i folti
                                            cespugli del Gianicolo: rovine
                                            di due città vinte dal tempo; ed ora
                                            quelle rovine trite e sonnolente
                                            empiva a volte del suo rauco augurio
                                            lo stuol de' corvi. E Fauno avea per reggia
                                            una capanna piccola, coperta
                                            di felci e stoppia. E guardie sulla soglia
                                            avea due cani, che correndo innanzi
                                            bandìan, lieti abbaiando, il suo ritorno.
                                            Al re non tromba dividea la notte
                                            buia in vigilie: gli diceva - È l'alba -
                                            di sul colmigno il passero, e la rondine,
                                            anche più presso, gliel garrìa dal trave.
                                            E quindi il tempo portò via quel Fauno
                                            e il suo dolore, e la caduca reggia;



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