Page 17 - Primi poemetti
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II




                         - Tu che nascesti Dio dal piccolo Ave,
                         dalla sorrisa paroletta alata

                         (disse la voce tremolando grave):



                         tu che nell’aia bianca e soleggiata

                         eri e non eri, seme che vi avesse

                         sperso il villano dalla corba alzata;



                         ma poi l’uomo ti vide e ti soppresse,

                         t’uccise l’uomo, o piccoletto grano;
                         tu facesti la spiga e poi la mèsse




                         e poi la vita: fa’ che non in vano
                         nei duri solchi quella gente in riga

                         semini il pane suo quotidïano.




                         O Dio, neve raffrena, pioggia irriga,
                         sole riscalda quei futuri steli;

                         fa’ che granisca la futura spiga,




                         o tu cui l’uomo seminò nei cieli! -



                                                           III



                         Così diceva tremolando grave

                         la voce d’oro su l’aerea Pieve;

                         e gli aratori l’Angelus e l’Ave



                         dissero; e in mezzo alla preghiera breve

                         la dolce madre a lui venìa; non sola:
                         l’erano accanto con andar più lieve




                         bionda la Rosa e bruna la Viola.



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