Page 15 - Primi poemetti
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mestò, rumò, poi schiaffeggiò il pastone,

                         fin che fu cotto; e lo staccò bel bello,
                         l’ammucchiò nel paiolo, col cannone




                         di pioppo; e lo sbacchiò sopra il tarvello.



                                                           II




                         Ora la madre nella teglia un muto
                         rivolo d’olio infuse, e di vivace

                         aglio uno spicchio vi tritò minuto.




                         Pose la teglia su l’ardente brace,
                         col facile olio; e, solo intenta ad esso,

                         un poco d’ora l’esplorò sagace.



                         L’olio cantò con murmure sommesso;

                         un acre odore vaporò per tutto.

                         Fumavano le calde erbe da presso,



                         nel tondo ch’ella inebbriò del flutto

                         stridulo, aulente; e poi nel canovaccio

                         nitido e grosso avviluppava il tutto.



                         E Rosa intanto sospendea lo staccio,

                         ponea le fette sopra un bianco lino,
                         stringea le còcche, e v’infilava il braccio.




                         Tornò Viola, e furono in cammino.



                                                           III




                         Rosa e Viola furono in cammino.
                         Ma la pia madre altro pensò; discese;

                         spillò la botte d’un segreto vino.



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