Page 8 - Una discesa nel Maelstrom
P. 8

scompariva   continuamente   nell’acqua,   non   si   poteva
           parlare di tempesta. Era solo una maretta corta, viva, e
           rabbiosa  in  ogni  direzione,  anche  incontro  al  vento.
           Spuma   se   ne   vedeva   pochissima,   tranne   che   nella
           vicinanza immediata delle rocce.
              «L’isola   più   lontana»   riprese   il   vecchio   «dai
           norvegesi è detta Vurrgh. Quella nel mezzo è Moskoe.
           Un miglio a nord c’è Ambaaren. Da quella parte sono
           Islesen, Hotholm, Keidhelm, Suarven e Buckolm. Più in
           là   tra   Moskoe   e   Vurrgh,   sono   Otterholm,   Flimen,
           Sandflesen e Stockholm. Questi sono i veri nomi dei
           luoghi, ma per qual ragione abbia creduto necessario
           nominarveli è più di quanto io o voi possiamo capire.
           Udite nulla? Vedete nessun cambiamento nelle acque?»
              Erano circa dieci minuti che ci trovavamo sulla cima

           di   Helseggen,   e   l’avevamo   raggiunta   partendoci
           dall’interno del Lofoden, di modo che non avevamo
           visto il mare sino al momento in cui non ci venne così
           rivelato dall’alto della montagna.
              Mentre il vecchio parlava mi venni accorgendo di un
           forte rumore che aumentava simile al muggito di una
           mandra di bufali in una prateria americana; nello stesso
           momento   vidi   quello   che   i   marinai   usano   chiamare
           maretta, mutarsi rapidamente in una corrente diretta a
           est. Nel mentre osservavo, la corrente prese una velocità
           prodigiosa, che aumentava di momento in momento con
           un impeto travolgente. In cinque minuti tutta la distesa
           del mare sino a Vurrgh apparve flagellata da una furia
           irresistibile;   ma   era   fra   Moskoe   e   la   costa   che


                                          8
   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13